Amministrative Riolo, i primi movimenti. Nicolardi corre per il «bis», difficile una lista grillina, Fraschetti in pole per la Lega e Turrini per Adinolfi

Si apre con luci e ombre la seconda candidatura del sindaco uscente di Riolo Terme (i cui cittadini andranno alle urne in primavera), Alfonso Nicolardi. Da una quindicina di giorni i partiti della coalizione che cinque anni fa hanno portato l’esponente del Pd a conquistare il Comune con il 58,16% dei consensi, si stanno incontrando per decidere se è possibile riproporre la squadra «politica» così come è stata anche per il quinquennio 2017-2022. Non è detto, da questi primi faccia a faccia, che le cose possano però definirsi in modo speculare al primo mandato a firma Nicolardi.
Il capofila Pd non ha dubbi sulla ricandidatura, così come sembra anche gli altri partiti (Idv, Socialisti, Rifondazione). Chi invece ha aperto questioni «sul merito politico ma non personale» sarebbe Sel. O meglio quello che rimane della formazione guidata dall’ex presidente della Puglia Niki Vendola, in questo periodo anche loro attraversati da assestamenti a livello nazionale (creazione di Si, nda). Voci dall’area della sinistra non Pd confermano come «la seconda candidatura di Nicolardi dal punto di vista amministrativo e personale non pone grandi questioni di sorta». Quello che invece crea perplessità è «il ragionamento politico di unione tra la nostra area e il Partito democratico, anche e soprattutto alla luce di quello che sta succedendo al loro interno, sia a livello nazionale sia nel territorio dell’unione della Romagna faentina». La sinistra riolese per ora «non ha sciolto le riserve», ma entro una decina di giorni dovrebbe farlo visto anche che questo lasso di tempo dovrebbe portare alla presentazione della coalizione e quindi la candidatura di Nicolardi alla città. 
Sul versante delle opposizioni, soprattutto da parte del centrodestra, chi si sta muovendo di più è la Lega Nord. Per Jacopo Berti, chiamato a gestire la delicata questione, «il lavoro è iniziato. Come Lega stiamo iniziando il confronto con i nostri referenti sul territorio e con quelli degli altri partiti. Quello che ci interessa è mettere in campo figure nuove. Da qui capiremo se correre da soli o invece creare una lista civica di coalizione. L’importante è che gli altri partiti del centrodestra non impongano nomi incapaci di creare consenso come avvenuto nell’ultima tornata». Intanto un nome sembra già affacciarsi alla finestra politica in questo ambito e sarebbe quello di Mauro Fraschetti.
Nell’area iper cattolica voci insistenti stanno evidenziando come il Popolo della famiglia, formazione creata dall’ex giocatore di poker e democratico Mario Adinolfi, potrebbe fare la sua comparsa nell’agone politico-amministrativo della città d’acque. Anche in questo caso si sta mormorando di una possibile rappresentanza da parte di un riolese identificato, con tutte le incognite del caso, in Mauro Turrini.
Non sembrano esserci grosse possibilità che in questa tornata amministrativa possa affacciarsi il Movimento 5 stelle. Anche se alle politiche del 2013 il movimento pentastellato a Riolo ha ottenuto il 23%, a livello locale non ci sono state ancora le condizioni per dare vita ad una realtà strutturata ed organizzata.

Riccardo Isola