Viabilità fra Ravenna e Forlì, la Ravegnana riapre prima della fine dell'estate

Entro la fine dell’estate la Ravegnana, dopo almeno otto o nove mesi (se non dieci) di chiusura al traffico, con tutta probabilità riaprirà. Gli annunci che l’Amministrazione comunale aveva fatto in febbraio sulle tempistiche paiono oggi confermati dall’aggiudicazione dell’ultima tranche dei lavori al consorzio Coseam di Modena, che dovrà consolidare la strada con una serie di palancole ai lati che serviranno a preservarla dalle infiltrazioni e ricostruire la porzione di ponte crollata. Opere per un valore di 460mila euro a carico della Regione Emilia-Romagna. La ss67 che collega Ravenna e Forlì è stata chiusa il 25 ottobre scorso a seguito del crollo del ponte sulla chiusa di San Bartolo sul Ronco, incidente nel quale ha perso la vita Danilo Zavatta, il tecnico della protezione civile che era impegnato in un sopralluogo.
Da allora i disagi per i cittadini sono stati all’ordine del giorno, visto che gli automobilisti sono costretti a passare dalla viabilità secondaria, non sempre agevole. Ma i problemi sono ancora oggi importanti anche per i commercianti del tratto chiuso al traffico, rimasti nei fatti senza lavoro.
LE FASI DOPO L’EMERGENZA
Mauro Vannoni, responsabile regionale dell’area Romagna Difesa del suolo e Protezione civile, ha fatto sapere che sui tempi c’è stata fin da subito molta solerzia, visto che dal 26 ottobre non si è perso un attimo per ripristinare la situazione. Mentre la prima fase ha visto l’installazione delle prime palancole utili a tenere a bada le infiltrazioni di acqua sotto il terreno, la seconda ha visto una serie di analisi dettagliate per studiare al meglio le conseguenze del crollo. Quella che partirà grazie all’ultima aggiudicazione è la quarta fase. Già un paio di mesi fa la Regione aveva spiegato che pur sembrando, all’apparenza, una situazione facile da gestire, quella della Ravegnana nel punto del crollo è in realtà una condizione complessa che mette insieme i problemi della chiusa, della sponda, della strada e degli argini, senza dimenticare gli aspetti irrigui. Situazione paragonata dagli esperti a quella del ponte Morandi di Genova. «Siamo consapevoli del disagio che la situazione sta creando a migliaia di famiglie e alle attività economiche che insistono su un territorio davvero molto vasto - aveva detto il sindaco Michele De Pascale durante la presentazione dei primi lavori - e pensiamo che la rabbia e la frustrazione di chi ha bisogno di utilizzare la Ravegnana siano giustificate. Ma si è lavorato fin da subito giorno e notte per evitare di perdere tempo».