Rimini ricorda Sandra Milo, morta a 90 anni, fu la musa di Federico Fellini, le sue tante apparizioni in Riviera
E' morta Sandra Milo, aveva compiuto 90 anni nel 2023. Si è spenta nella sua abitazione e tra l'affetto dei suo cari come aveva richiesto. Lo ha reso noto la famiglia. "Sandrocchia", come l'aveva soprannominata Federico Fellini per il quale è stata una musa, è stata una delle attrici più popolari del cinema italiano. Sandra Milo, all'anagrafe Salvatrice Elena Greco, era nata a Tunisi l'11 marzo 1933. Una settantina i film all'attivo: si va da Roberto Rossellini ad Antonio Pietrangeli, da Sergio Corbucci a Federico Fellini, da Luigi Zampa a Dino Risi, da Luciano Salce a Duccio Tessari, da Pupi Avati a Gabriele Salvatores fino a Gabriele Muccino, solo per citarne alcuni. Socialista ai tempi di Bettino Craxi che frequentò per due anni, per diciassette anni amante di Federico Fellini (una cosa confessata per la prima volta a Porta a porta nel 2009), si può dire che abbia fatto della sua vita affettiva un vero e proprio film. Musa e icona felliniana per eccellenza, Sandra Milo - scomparsa oggi a 90 anni - viene ricordata anche a Rimini, città natale del maestro del cinema in cui l'attrice è stata più volte protagonista. Tra le sue apparizioni in Riviera, rammenta l'amministrazione comunale riminese, la partecipazione, nel 2010, alla cerimonia organizzata dalla Fondazione Fellini come madrina dell'edizione del premio che quell'anno fu assegnato a Paolo Sorrentino e, negli stessi giorni, alla presentazione in Cineteca di un documentario dedicato a Flaiano. Nel 1987 portò in Tv il Bandiera Gialla, celebre locale riminese nato dalla fantasia di Bibi Ballandi con il famoso programma Piccoli Fans, trasmissione pomeridiana per bambini. La sua ultima visita a Rimini lo scorso anno in occasione della sfilata di Alberta Ferretti davanti a Castel Sismondo, nel cuore outdoor del Museo Fellini. Il cineasta romagnolo, scrive il Comune di Rimini nel suo ricordo dell'attrice, "aveva ben chiaro come avrebbe dovuto essere Carla, l'amante di Guido, il protagonista di quello che sarebbe stato poi il suo capolavoro, 8½. La descrive all'amico e co-sceneggiatore Brunello Rondi. E la disegna in una serie di schizzi pubblicati sui quotidiani e sui rotocalchi nei giorni del casting. Fellini - viene evidenziato - cerca l'interprete ideale, l'attrice che incarni una sensualità rubensiana, come la Sylvia di Anita Ekberg nella Dolce vita, ma più placida, più bambinesca, più giocosa. E la trova in Sandra Milo". Dopo 8½, Fellini, che per lei aveva coniato il soprannome 'Sandrocchia', la richiamò in Giulietta degli Spiriti, affidandole tre ruoli: "l'immagine di lei, in abiti da cavallerizza, che si dondola su un'altalena foderata di fiori - conclude il Comune di Rimini - rimarrà forse una delle più iconiche del cinema di Fellini".