Ravenna, Rossi (AdspRa): «Porto, traffici merci in calo, più criticità dal canale di Suez»

Emilia Romagna | 21 Dicembre 2023 Economia
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Elena Nencini 
Si chiude un anno denso per il porto di Ravenna, dai lavori degli escavi, al terminal Crociere, passando per il rigassificatore, tanti progetti in corso per il porto di Ravenna ma anche una situazione internazionale di difficoltà economiche che ha inciso anche sul porto bizantino. I dati pubblicati per i primi 10 mesi del 2023 riguardo alle merci movimentate registrano un calo del 6,5% (quasi 1,5 milioni di tonnellate in meno) rispetto all’anno precedente. Daniele Rossi, presidente di Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico Centro-settentrionale, fa il punto della situazione 
Un anno difficile il 2023 per il porto di Ravenna come si chiude l’anno?
«Si chiude con un calo di merce movimentata rispetto allo scorso anno nonostante le condizioni infrastrutturali del porto siano già migliorate significativamente. È un calo generalizzato che ha colpito tutta l’economia nazionale e tutti i porti, sostanzialmente dovuto a un rallentamento dell’economia a livello mondiale con un impatto particolarmente importante a livello italiano e ancora di più sul porto di Ravenna. Il nostro porto ha dovuto sommare agli elementi negativi che hanno colpito l’economia internazionale – le guerre in corso, il conseguente rallentamento dell’economia, gli alti tassi di inflazione, la riduzione della spesa sia per gli investimenti che per i consumi delle famiglie - la recente alluvione che ha danneggiato famiglie e imprese ma ha anche creato problemi logistici significativi per la movimentazione delle merci in porto. Tutto questo non poteva non trasformarsi nella riduzione della movimentazione delle merci in porto. 
La perdita che andremo a consolidare a fine anno, in termini di volumi, si dovrebbe attestare intorno al 5% sulla base delle stime disponibili fino ad oggi, comparato al 2022, anno record del porto di Ravenna. Quindi un risultato che non è soddisfacente, ma una perdita ragionevolmente contenuta e destinata da esser ampiamente recuperata appena le condizioni del contesto saranno migliorate».
Sull’Hub quale è la situazione del primo stralcio dei lavori?
«Stanno procedendo i lavori di rifacimento delle banchine e di approfondimento dei fondali fino ai -12,50 m: i primi saranno conclusi a giugno 2024, mentre gli escavi saranno terminati tra giugno e dicembre del 2024. Finiremo i lavori con 12 mesi di anticipo sulle date previste, un caso rarissimo per una opera pubblica in Italia».
Il prossimo anno dovrebbe quindi partire anche il secondo stralcio dei lavori?
«Si, comprende l’approfondimento dei fondali fino a -14.50 m. e la realizzazione dell’impianto di trattamento dei fanghi di escavo. I lavori sono già partiti: la procedura per la realizzazione dell’impianto è già in corso siamo in Conferenza dei servizi e speriamo che si chiuda al più presto, dopo un anno dalla presentazione del progetto. Appena la Conferenza avrà dato l’ok partiranno i lavori per la realizzazione dell’impianto, mentre gli escavi a -14.50 m partiranno appena saranno completati quelli a -12.50. Entrambi i lavori andranno realizzati entro il 31 dicembre 2026, con i soldi del Pnrr. L’impianto di depurazione dei fanghi sarà realizzato nell’area “Piomboni” e localizzato all’interno delle esistenti casse di colmata Nadep».
A che punto siamo con i collegamenti ferroviari?
«Stiamo aspettando anche qui la chiusura della procedura nella Conferenza dei servizi per la realizzazione di entrambe le stazioni merci sul lato destro e sinistro del canale portuale, consentendo ai convogli di non transitare più per la Stazione ferroviaria cittadina. La prima a partire sarà quella in sinistra Candiano perché la fase del passaggio in Conferenza dei servizi è quasi terminata, per quella in destra Candiano invece bisognerà attendere ancora, ma auspichiamo possa concludersi in maniera rapida».
Ultimo punto il terminal crociere, i lavori quando?
«E’ stato pubblicato il bando di gara per la valorizzazione del terminal, ad aprile si dovrebbe quindi fare l’aggiudicazione e subito dopo partire con i lavori. Posso dire che tutte le opere non sono più in fase di programmazione ma di realizzazione».
La situazione internazionale dei conflitti quanto influirà sul 2024?
«La situazione che si è creata nella zona vicina al canale di Suez, con gli attacchi di droni da parte delle milizie yemenite degli Houthi, sta portando le principali società di trasporti marittimi, come Maersk, Cma Cgm e Msc, ha deviare il tragitto delle navi circumnavigando l’Africa, per approdare nei porti del Nord Europa fino a quando l’allarme non rientrerà. Questo comporterà una grave crisi per i porti del Mediterraneo, in primis Trieste e Goia Tauro, ma anche per Ravenna».
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