Ravenna, parla Guberti (CamCom): «Speriamo arrivi presto il Dpcm per la Zls, volano di sviluppo»

Emilia Romagna | 12 Aprile 2024 Economia
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Elena Nencini
Sarà un’area di 4900 ettari, che coinvolgerà 9 province, 28 comuni, 25 aree produttive e 11 nodi intermodali, con oltre centomila addetti: la Zona Logistica semplificata (Zls) per la regione Emilia Romagna si avvicina, anche se manca l’ultimo importante step che spetta al presidente del Consiglio dei Ministri. Il 2 aprile in Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato un decreto che stabilisce le regole per l’istituzione e la gestione delle Zls, il presidente della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna, Giorgio Guberti – che ha seguito da vicino l’iter burocratico - spiega quali saranno i prossimi passaggi e come sarà realizzata.
Quali sono i passaggi affinché la Regione Emilia-Romagna abbia una Zls?
«Una Zls deve essere istituita con decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm), che in questo momento è quello che manca. Ma bisogna chiedersi come siamo arrivati a questo punto e il percorso fatto: il Ministro della coesione territoriale ha sentito il parere dei Ministeri interessati e poi ha mandato la bozza di decreto alla Conferenza Unificata Stato-Regioni. Quest’ultima ha espresso il parere fornendo anche delle possibili modifiche. Dopodiché è ritornato indietro ed è passata al Consiglio di stato, alla Corte dei Conti e quindi è stato pubblicato». 
Quali sono le procedure da adottare per istituire una Zls?
«In qualsiasi delle regioni dove è presente un porto di rilevanza e un’Autorità di sistema portuale sarà possibile fare una Zls. Il territorio deve essere composto da porti, aree retroportuali, anche di carattere produttivo e aeroportuale, piattaforme logistiche e interporti, e non può comprendere zone residenziali. Ci sono limiti di superficie – oltre 4500 ettari –definiti dall’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna. Il presidente della Regione, sentiti i sindaci delle aree interessate, trasmette la proposta finale di istituzione della zls al Ministro per gli affari europei, corredato dal Piano di sviluppo strategico che contiene i criteri e gli obiettivi di sviluppo perseguiti dallo stesso, l’elenco delle infrastrutture, una possibile analisi dell’impatto sociale ed economico atteso, le eventuali semplificazioni che la Regione intende adottare. Tutti quegli indicatori che consentono di approvare lo schema di decreto per pubblicare il Dpcm che istituisce la Zls dell’Emilia Romagna. L’istruttoria sarà curata dal Dipartimento delle politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri che ne fisserà la durata in un minino di 7 anni rinnovabile per altri 7 anni». 
Quali saranno le semplificazioni per le aziende?
«I progetti che sono inerenti alle attività produttive, economiche, logistiche interne alla Zls non saranno soggette per esempio a Scia o a comunicazione, così come saranno previste specifiche riduzioni dei tempi dei procedimenti ordinari». 
Sette anni non sono pochi?
«Sarebbe una bella spinta, fonti ministeriali ci dicono che ci saranno una riduzione di un terzo dei termini dei procedimenti, un dimezzamento dei termini delle conferenze di servizi, una semplificazione per l’autorizzazione unica. Le semplificazioni burocratiche consentiranno di avere velocità di insediamento sia per aziende estere che italiane ma anche dal punto di vista infrastrutturale ci sarà una riduzione dei tempi nel caso fosse necessario costruire una strada. È una misura di competitività importante, perché dà agevolazioni e semplificazioni. Ci sono delle proiezioni di Prometeia e UnionCamere che ci dicono che una volta istituita la Zls il pil medio crescerà del 4%, una crescita dei consumi del 3,8%, degli investimenti del 5,6%, dell’importazione 7,6%. Sarebbe un volano che si mette in movimento e, anche se durasse sette anni, sarebbe un tempo importante per ripartire. In un altro studio che ha analizzato l’impatto che potrebbe portare la Zls, a fronte di un investimento di 50 milioni di euro, si  ipotizzano i seguenti impatti medi: un aumento della produzione regionale di 145 milioni di euro e un effetto spill over (aumento nelle regioni limitrofe) pari a 20 milioni di euro, un incremento dell’occupazione di 300 addetti, un incremento del reddito regionale di 120 milioni di euro
A fronte di una situazione economica come quella attuale cosa significa la Zls?
«In una situazione come quella attuale, a causa dell’alluvione, nel 2023 siamo cresciuti solo dello 0.4%, rispetto allo 0.9% dell’Emilia Romagna. Nel 2024 si prevede una crescita dello 0.6% così come il resto della regione, nel 2025 di 1,1%. Di fronte a queste basse crescite con un’opportunità fondamentale come la Zls avremmo una bella spinta. E’ difficile fare un conto delle aziende che potrebbero beneficiarne: ma il progetto di approfondimento dei fondali a -12.50 m. tra un anno e il successivo step a -14 m sono una forte attrattività per molte aziende, anche per quelle estere. Si prospetta un futuro estremamente positivo se la zls venisse approvata in tempi relativamente brevi».
 
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