Ravenna, Di Maio (Arcigay) traccia un bilancio dei servizi offerti: «Sportello LGTBQIA+ al Campus dal 28 maggio»
Elena Nencini
Aprirà il 28 maggio al campus di via Tombesi dall’Ova 55 lo sportello antidiscriminazioni LGBTQIA+ (ore 17-19 il martedì) per contrastare la discriminazione in ragione dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale, un ulteriore servizio che si aggiunge a quelli già erogati dallo sportello di via Berlinguer, gestiti entrambi dal Centro Antidiscriminazioni LGBTQIA+ di Ravenna, che offre prima accoglienza alle persone gay, lesbiche, bisessuali, trans e non binarie, intersessuali e asessuali e alle loro famiglie, grazie al supporto qualificato di una equipe di psicologhe, avvocate e operatrici dell’accoglienza.
Un anno pieno di novità il Centro infatti è alla ricerca di volontari da formare e aspetta l’inaugurazione della biblioteca queer che sarà ospitata proprio nella sede di via Berlinguer.
Ciro Di Maio, coordinatore Centro Antidiscriminazione LGBTQIA+ nonchè presidente di Arcigay Ravenna, fa il punto sulla situazione e sui servizi offerti dall’apertura del primo sportello cittadino.
Come stanno andando i servizi dello sportello di via Berlinguer?
«Abbiamo avviato il servizio due anni fa con il sostegno di Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali), una coprogettazione con il Comune di Ravenna, che successivamente è rimasto come partner del progetto. Nella prima fase abbiamo strutturato i processi, formato le persone che lavorano al Centro, allacciato relazioni con gli altri soggetti del territorio. Adesso è importante formare dei nuovi volontari che ci possano aiutare a raggiungere nuove persone».
Quante sono le richieste che arrivano?
«Gli ultimi dati, che sono di ottobre 2023, registravano in 6 mesi 45-50 persone, con 300 ore di servizio erogate. Posso dire che normalmente abbiamo 1-2 accessi a settimana».
Come è strutturato lo sportello?
«I servizi offerti sono gratuiti, offriamo uno spazio di ascolto protetto e di sostegno. Di solito è meglio prenotare un appuntamento per non aspettare: dopo un primo colloquio che ci serve per capire cosa sta cercando l’utente possiamo offrigli un aiuto specifico. Offriamo colloqui individuali in un ambiente protetto, ascolto telefonico, informazioni sui servizi, la possibilità di interazione con la rete dei servizi del territorio e dell’associazionismo locale, supporto psicologico e informazioni di base sugli aspetti legali».
Che tipo di richieste arrivano?
«Dall’aggressione verbale e fisica a chi chiede informazioni sui sussidi per il figlio in arrivo che avrà due mamme o due papà, chi ha bisogno di socializzazione o a chi serve un accompagnamento per andare a fare una denuncia. In molti ci portano la testimonianza verso un sentirsi soli/e rispetto a persone simili. Stiamo cercando di organizzare veri e propri di gruppi di ascolto».
Che sensazione ha dalle richieste che arrivano?
«Si ha ancora paura a denunciare, a farsi vedere, molte persone mi hanno detto che non vengono al centro perché li possono vedere. Negli ultimi 20 anni mi accorgo che c’è ancora chiusura in città: per esempio non troviamo una libreria disponibile a farci presentare dei libri sull’argomento: non è detto che devono essere d’accordo con i diritti LGBTQIA+ ma è importante che ci sia permesso di fare cultura, di fare conoscere. Io credo che una comunità si evolva quando è in grado di fare uno scatto in più. Al momento in realtà quello che è servito di più sono state le azioni di formazione e sensibilizzazione con gli operatori dell’Ausl e i centri anti-violenza, all’interno dei loro contesti di lavoro sentono la mancanza di quel tipo di conoscenza. Se ne parla tanto ma forse non bene o abbastanza. Per questo partirà un corso di 4 moduli per i volontari».
Se potesse esprimere un desiderio?
«Vorrei che le persone si rendessero conto che le diversità sono una ricchezza: ci vorrebbe un riconoscimento di tutte le famiglie di elezione che prescindono da legami di sangue o di legge. Se raggiungessimo quella famiglia queer di cui parlava Michela Murgia mi sentirei più a mio agio in questo mondo».
Il Centro Antidiscriminazioni LGBTI+, via Enrico Berlinguer 7, orari 17-19 (lun e giov), 9-11 (martedì, mercoledì e venerdì), Info: 0544-1796279 spo