Ravenna, dall’8 ottobre oltre 100 artisti per la Biennale del mosaico contemporaneo. Parla il coordinatore Torcellini

Elena Nencini
Ravenna diventa città del mosaico per più di un mese, dall’8 ottobre al 27 novembre, con la Biennale del Mosaico contemporaneo, oltre 100 artisti provenienti da più di 20 paesi del mondo - dagli Stati Uniti al Giappone, dal Messico alla Cina; sessanta spazi espositivi che ospitano più di cinquanta mostre e allestimenti site specific, non solo a Ravenna, ma anche a Bologna, Faenza, Riccione e Mesola; nonché convegni, conferenze, visite guidate, laboratori e iniziative per i bambini.
Settima edizione per la Biennale che il sindaco Michele De Pascale «vuole accendere un faro sul mosaico contemporaneo e rafforzare intensificare la rete internazionale di relazioni con l’estero e le altre città». A coordinare la Biennale Daniele Torcellini - che ha curato anche la mostra al Mar «Prodigy Kid» degli artisti Francesco Cavaliere e Leonardo Pivi, che racconta come sarà questa edizione.
Quali sono le novità?
«La manifestazione ha uno sguardo fortemente incentrato sulla contemporaneità, abbiamo cercato di fare in modo che il tema del mosaico con l‘arte contemporanea sia centrale. La concezione della tessera nel contemporaneo è duplice, in questa contemporaneità troviamo tanto il mosaico nella sua ortodossia, con i materiali tradizionali come marmi, vetri reimpiegati, ma anche un universo che può essere ricollegato al mosaico dal punto di vista estetico, metaforico, concettuale, e la tessera prende anche altre forme».
Tanti gli artisti che vengono dall’estero?
«Soprattutto in relazione alle mostre dell’Aimc, cerchiamo di coinvolgere tutta la città e ci sembra che ci siamo riusciti.Oggi non è più necessario legittimare la presenza del mosaico a Ravenna nella contemporaneità».
Info: ww.ravennamosaico.it