Perdere peso senza recuperarlo? Si può, ecco come

Gaia Nonni - Il cammino verso un peso che ci fa sentire bene è impegnativo e spesso accidentato. Prima che ce ne accorgiamo, ci troviamo in una spirale di divieti e diete impossibili da mantenere a lungo termine; questo succede perché quando si fa ricorso a diete drastiche e particolarmente restrittive, è possibile ottenere, in un primo momento, un grande dimagrimento. Questo risultato però non dura a lungo, perché quando si ritorna alla vita quotidiana e a un regime normocalorico, il peso che abbiamo perso viene recuperato, spesso con gli interessi, generando grande stress e malcontento.
Si tratta del famosissimo effetto yo-yo, o effetto a fisarmonica, un’oscillazione di peso, talvolta anche molto consistente, che si verifica quando si ripetono diete ipocaloriche molto restrittive, alternate a periodi di regime libero e incontrollato. In pratica si dimagrisce durante la dieta, ma subito dopo si riprendono tutti i chili persi, e anche qualcuno in più.
Come evitare, dunque, questo scomodo effetto? In breve, il metabolismo umano funziona in questo modo: circa il 60% del fabbisogno calorico giornaliero viene usato dal nostro organismo per adempiere alle funzioni metaboliche di base; sono, cioè, le calorie che il nostro corpo brucia anche a riposo, solo per il fatto di tenerci in vita. Dal 5 al 10% del nostro fabbisogno viene speso nella digestione degli alimenti, circa il 10-15% nell’ attività fisica. Il restante 20% viene bruciato facendo movimenti volontari o involontari, non legati all’esercizio fisico vero e proprio; quest’ ultimo valore si chiama Neat, e può cambiare tantissimo da persona a persona, in base alla genetica ma anche allo stile di vita.
La società in cui viviamo oggi è prevalentemente sedentaria e ricca di contraddizioni: se, da un lato, ci bombarda di pubblicità a favore di cibi insalubri e ipercalorici, dall’ altro ci sottopone alla costante esposizione di modelli fisici irraggiungibili. Questi sono condizionamenti che portano le persone a ricorrere a regimi alimentari estremi che si risolvono, poi, in assunzioni di cibo superiori alla necessità. Nei casi più gravi questa perdita di peso effimera porta a sofferenza e frustrazione, in un circolo vizioso che la mente fatica a superare.
Secondo uno studio effettuato dalla rivista Neuropsychopharmacology, in queste circostanze il cibo diventa come una droga e questo spinge a un atteggiamento compulsivo e privo di freni che può facilmente convogliare in un disturbo alimentare. Inoltre, secondo i ricercatori Evomech, un progetto scientifico finanziato dalla Ue, le diete ripetute potrebbero portare a un aumento di peso perché il cervello interpreta la dieta come un breve periodo di carestia e spinge la persona ad accumulare più grasso per i periodi futuri di scarsità di cibo.
Uscire da questa problematica è assolutamente possibile, mediante alcuni importanti accorgimenti da inserire nella propria routine alimentare.
Tanto per cominciare, vanno assolutamente eliminati i prodotti sostituivi dei pasti. Nel breve periodo fanno assumere meno calorie e portano a una perdita di peso, ma non appena la persona smette di assumerli, torna al peso di prima. É fondamentale svolgere pasti completi, equilibrati in proteine, carboidrati, fibre, grassi, godendosi il piacere delle preparazioni e del gusto.
Un altro modo di sfuggire all’ effetto yo yo è quello di dimagrire ricorrendo sì a un regime ipocalorico, ma graduale; i pasti ben bilanciati, inoltre, riducono le improvvise voglie di cibo perché evitano che si verifichino delle carenze nutrizionali. Una perdita di peso ottenuta troppo in fretta, solitamente, non rimane tale. Seguire un regime alimentare sano serve, in primo luogo, a migliorare la salute, prima che a far dimagrire.
Per poter vedere dei risultati anche a lungo termine è dunque fondamentale diffidare di chi promette miracoli in poco tempo, ed è, invece, necessario l’intervento di uno specialista dell’ alimentazione, affilandosi esclusivamente a nutrizionisti, dietisti o dietologi, che insegni a fare le scelte giuste anche nella propria quotidianità. Un altro requisito fondamentale è la pazienza: nulla di importante, si ottiene in fretta e facilmente.