Un investimento finanziario importante, di durata ventennale, che si aggiunge a un altro significativo stanziamento che la Regione Emilia-Romagna ha messo nella disponibilità del Parco del Delta del Po per poter procedere all’acquisto delle aree A e B delle oasi di Ortazzo e Ortazzino (Ra), considerate tra i siti con maggiore biodiversità ambientale in ambito litoraneo, oggetto di una vendita, lo scorso marzo, da privato a privato, e sulle quali ora l’Ente Parco potrà esercitare diritto di prelazione. Un’operazione da 437 mila euro, di cui 255mila euro già assegnati dall’Amministrazione regionale, 95mila dal Comune di Ravenna e 87mila dall’Ente Parco, grazie alla quale le due aree a massima tutela (e dunque le uniche sulle quali, come previsto dalla legge, è possibile esercitare diritto di prelazione) torneranno a essere di proprietà pubblica.
A illustrare contenuti e finalità dell’accordo, questa mattina in conferenza stampa in Regione a Bologna, gli assessori alla Programmazione territoriale, Parchi e Forestazione, Barbara Lori, e al Bilancio, Paolo Calvano; l’assessore al Verde pubblico e Riforestazione del Comune di Ravenna Igor Gallonetto, in rappresentanza del sindaco e presidente della Provincia di Ravenna, Michele de Pascale; la presidente del Parco Delta del Po Aida Morelli e, in collegamento video, il presidente della Provincia di Ferrara, Gianni Michele Padovani.
“Grazie a questo accordo, di durata ventennale, e alle risorse che la Regione metterà a disposizione dell’Ente Parco annualmente, verranno promossi ulteriori e importanti interventi di conservazione e tutela di un’oasi naturalistica ricca di specie e di biodiversità, che sarà resa ancor più fruibile per i cittadini, sempre nel rispetto delle esigenze di tutela dell’ecosistema e degli habitat- sottolineano Lori e Calvano-. Un impegno che, assieme alle risorse investite per l’acquisizione delle aree A e B delle oasi di Ortazzo e Ortazzino, operazione frutto di un grande lavoro di squadra con il Parco del Delta del Po e il Comune di Ravenna, conferma l’attenzione della nostra Regione, al fianco degli Enti locali, degli Enti parco e dei cittadini, per la salvaguardia del patrimonio ambientale emiliano-romagnolo”.
“L’acquisto di quest’area di eccezionale valore naturalistico e paesaggistico, una volta perfezionato nel passaggio dagli organi interni del parco, ci permetterà di attuare una gestione attenta, così come stiamo facendo nelle altre aree poste sotto la nostra egida, che favorisce la conservazione dei preziosi elementi che caratterizzano il sito- afferma Morelli -. Lo stesso approccio vale anche per la penisola di Boscoforte. I fondi, assieme alla durata dell’accordo che in precedenza era sempre annuale, permetteranno all’Ente Parco di programmare e attuare una conservazione attiva dell’area e un vero rilancio della sua fruizione naturalistica”.
“Esprimo piena soddisfazione per la convenzione che è stata siglata da Società Bonifica Valli Meridionali di Comacchio s.r.l., Regione ed Ente Parco- aggiunge Padovani-. La penisola di Boscoforte rappresenta un sito di grandissimo pregio naturalistico di cui vanno preservate la conservazione e la fruizione. E proprio grazie a questo nuovo accordo saranno garantiti la manutenzione e il monitoraggio puntuale dell'area, nonché l'ampliamento della parte visitabile dai turisti che si arricchirà di un ulteriore percorso ad anello, denominato ‘Chiaro dell'Ingegnere’”.
“Da diversi anni, il Comune di Ravenna è impegnato nel tentativo di acquisire la proprietà pubblica del compendio dell’Ortazzo e dell’Ortazzino- afferma de Pascale-. Come Comune di Ravenna ci siamo attivati per dare sostegno al Parco del Delta del Po nell’esercizio dell’azione di riscatto della parte più pregiata delle aree A e B, quelle che la legge consente di riscattare, partecipando all’acquisto con un contributo straordinario di circa 100mila euro. Fin da subito esprimiamo la volontà dell’acquisizione a parte pubblica anche dell’area C, per la quale non era possibile attivare l’azione di riscatto. Al contempo, diamo piena disponibilità a sostenere negli anni, a seguito dell’acquisizione, anche la manutenzione e la valorizzazione di quest’area così importante, integrandola con il resto del patrimonio naturalistico del comune di Ravenna, a prescindere dal fatto che sia in gestione al Comune stesso, allo Stato o al Parco del Delta del Po. Auspichiamo - conclude - che i soggetti protagonisti della vendita, avvenuta senza il rispetto dei diritti di prelazione del Parco, comprendano che l’azione di riscatto è totalmente corretta. E ci auguriamo quindi che si possa al più presto acquisire la proprietà pubblica dell’intera area, aumentandone sia i livelli di tutela, che di valorizzazione ai fini naturalistici”.