Dall'Emilia-Romagna 150 milioni di euro per borse di studio ad universitari
Emilia-Romagna investe "circa 150 milioni di euro complessivi sul diritto allo studio". Lo ha detto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nel corso di un incontro per illustrare le nuove misure a favore degli studenti universitari insieme all'assessora all'Università, Paola Salomoni. Con loro c'erano anche la rettrice dell'Università di Ferrara, Laura Ramaciotti, il prorettore dell'Università di Modena, Gianluca Marchi e quello dell'Università di Parma, Fabrizio Storti e il delegato dell'Università di Bologna per gli studenti, Federico Condello.
"Siamo tra le pochissime regioni a garantire il 100% delle borse di studio a tutti gli studenti idonei iscritti alle Università dell'Emilia-Romagna - dice Bonaccini - sia chi è in sede sia chi è fuori sede". In tutto sono quasi 28mila gli studenti che avranno tutti la borsa di studio. Per l'anno accademico 2023-24 sono stati stanziati 15 milioni in più rispetto all'anno precedente. Aumenta sia il numero di beneficiari (+3%) sia l'importo unitario delle borse di studio: +8%, che sale del 20% per le studentesse delle materie scientifiche, ingegneristiche, matematiche (Stem). Anche sul fronte degli alloggi molto è stato fatto. "Da qui al 2027 ci sarà un incremento del 40% dei posti disponibili", assicura Bonaccini, sottolineando che l'obiettivo è di superare i 5.100 posti letto in Emilia-Romagna.
"Mi piace molto dialogare con gli studenti e tanti dichiarano apertamente che la loro scelta su dove studiare ricade sull'Emilia-Romagna anche per i servizi offerti", spiega la rettrice dell'Università di Ferrara, Laura Ramaciotti, oltre che per "il percorso, la qualità e la cura della didattica". In tanti, poi, scelgono di fermarsi in Emilia-Romagna a vivere e lavorare. Anche se la situazione non è analoga a quella di altri Paesi europei, "a risorse date i nostri atenei stanno cercando di fare il massimo - precisa la rettrice - anche se sicuramente si può fare di più per proseguire quanto fatto obtorto collo in epoca Covid" in termini di didattica a distanza, anche perché le università telematiche stanno riscuotendo notevole successo. "Ci stiamo ragionando - conclude la rettrice - e stiamo cercando di dare di più".