Bonaccini-Schlein, domenica 26 il ballottaggio per la segreteria Pd, le loro priorità

Emilia Romagna | 25 Febbraio 2023 Politica
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Non sarà un ballottaggio scontato quello di domenica 26 febbraio per la scelta del nuovo segretario del Partito democratico: sia in Emilia-Romagna, da dove sono partiti, né nel resto d’Italia. Molto dipenderà dall’affluenza, se sarà molto alta più facile avere un esito a sorpresa. I favori del pronostico vanno però a Stefano Bonaccini, il presidente dell’Emilia-Romagna, più esperto e più solido, rispetto all’ondata di novità radicale che potrebbe rappresentare la vittoria di Elly Schlein, già sua vice presidente in Regione dal 2020 al 2022, che però si portà dietro, ben nascosti in queste ultime settimane, quasi tutti i big del vecchio gruppo dirigente del Pd, che ha raccolto molte sconfitte negli ultimi anni.
I due candidati alla segreteria del Pd, durante il confronto Tv su Sky lunedì 20 sera, hanno concordato completamente su un punto: dopo il voto nei gazebo si tornerà uniti a lavorare insieme per il nuovo Partito democratico. «Abbiamo lavorato fianco a fianco in Emilia-Romagna durante il Covid, pur non concordando su molte idee, e continueremo a farlo ancora nel partito», dichiara Schlein che a Bonaccini chiede un impegno a che comunque il Pd si impegni dopo le primarie per combattere la precarietà.

BONACCINI, VOTATEMI PERCHE’
«Veniamo da troppi anni di sconfitte, voglio un Pd che si rafforzi per tornare a vincere. Che metta in campo un nuovo gruppo dirigente e dia soluzioni concrete ai cittadini a partire dai più giovani. Un Paese nel quale diamo alle imprese un costo del lavoro più basso. Un Paese dove investiamo sulle energie pulite e rinnovabili».

SCHLEIN, VOTATEMI PERCHE’
«La destra è al governo e fa la destra, noi dobbiamo fare la sinistra che non può che essere ecologista e femminista. Io faccio appello ai tanti militanti che hanno voglia di riscatto e faccio appello ai tanti delusi che si sono sentiti orfani di un grande partito popolare che si batta accanto agli ultimi. Se cambia il Pd cambia anche l’Italia».

«BOSSI-FINI» DA CANCELLARE
La candidata alla segreteria del Partito democratico Elly Schlein vorrebbe «un Pd che non rifinanziasse più la guardia libica e che cancellasse la Bossi-Fini» e poi vorrebbe «insistere sulla riforma di Dublino. «Non ho mai visto nessuno della destra impegnato su questo fronte – sottolinea la Schlein - perché la destra è forte con i deboli e debole con i forti». E poi «serve una legge sullo Ius soli». Anche Bonaccini è d’accordo sul fare una legge sullo «Ius soli» e sul cancellare la Bossi-Fini perché il Pd vuole che «nessuna vita muoia in mare». Critici entrambi con Giorgia Meloni che «è andata in Ue a dire il contrario di quello che aveva sempre detto prima».

NESSUNA VISITA A COSPITO
Nè Elly Schlein né Stefano Bonaccini andrebbero in carcere ora a trovare l’anarchico Alfredo Cospito, ma difendono il «diritto» e la «libertà» dei parlamentari di andare nelle carceri a vedere le condizioni di salute dei detenuti. Per quanto riguarda in particolare il caso di Cospito Bonaccini definisce «vergognose» le dichiarazioni di Giovanni Donzelli (FdI) contro i Dem che erano andati a verificare le condizioni di dsalute dell’anarchico. Mentre la Schlein solidarizza con le istituzioni attaccate dalle minacce dei «terroristi». «Ai giudici spetta una valutazione del comportamento del detenuto - incalza Schlein - Ed è una valutazione complessa». «Lo Stato poi - osservano entrambi i candidati alla segreteria del Pd - deve fare ogni sforzo perché nessun detenuto muoia». «I giudici devono fare una valutazione complessa - dichiara anche Bonaccini - e mi auguro che la facciano in fretta». (m.p.)
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