Quante sono le classi del motomondiale? Tre abbondanti… e quasi quattro se teniamo conto della Red Bull Rookies Cup che si corre nello stesso week-end di alcune gare del torneo iridato e dove Omar Bonoli è diventato stabilmente uno dei protagonisti. Quindici compiuti anni lo scorso fine marzo, il pilota di Fusignano, confermato al terzo anno in questo torneo, si sta davvero cavando delle soddisfazioni, come dimostra l’ultima gara al Sachsenring dove ha concluso quarto, dopo che nella gara del sabato ha avuto una penalizzazione ingiusta: una partenza stile Bottas in Austria, ma sanzionata «Volevo fare reclamo ma alla fine ho pensato a dare il massino nella gara del giorno dopo», spiega Omar, tesserato al Motoclub Baracca Lugo, che dimostra anche una maturità e proprietà del linguaggio fuori dal comune per la sua età
La prima classica domanda è… come hai iniziato?
«Ad una fiera, avevo cinque anni o poco più, vidi una minimoto e fu un colpo di fulmine. Mio padre mi disse, se togli le rotelline alla bici te la compro, ed eccomi qui, nonostante in famiglia nessuno pensasse minimamente alle corse».
Poi sono iniziate le gare.
«Appena ho potuto con l’età ho iniziato con le minimoto e mio padre come meccanico. Momenti bellissimi, e poi sono passato alle Minigp».
Con buoni risultati.
«Sì, nel 2012 ho iniziato con il campionato Metrakit che poi ho vinto, e anche con l’Italiano MiniGp. Credo di essermi fatto una bella esperienza ma non sono mancati i problemi con team non sempre seri; mi è sfuggito anche un Campionato europeo proprio all’ultimo, ma nonostante mancassero i budget, non ci siamo mai arresi».
Tre anni fa, una convocazione importante, tra l’altro sbaragliando una concorrenza molto importante.
«Si, proprio con il campionato Red Bull. Ero il più giovane, ovviamente avevo un po’ di tensione ma sono riuscito a passare. Avevo sempre usato i 50, poi le 125 per le selettive e mi aspettava una 250 per le gare Red Bull».
Altra gavetta, ma quest’anno si vedono i risultati.
«Sono contento, e non posso che ringraziare gli organizzatori per la fiducia che mi hanno concesso. Inoltre ho trovato un ottimo feeling con il mio meccanico spagnolo Jorge Serrano Sanchez, che è un vero amico e confidente prima che un tecnico. La struttura che gestisce le moto si chiama Rider Park ed è situata vicino ad Aragon».
La partecipazione a questo torneo mondiale non ti ha fatto dimenticare le gare in Italia.
«Assolutamente no, anzi. Gareggio nell’Italiano Supersport 300 e seguo lo sviluppo della moto per Ktm. Grazie anche al supporto della Federazione Motociclistica Italiana che nelle persone di Simone Folgori e Roberto Sassone mi hanno mostrato fiducia. Stiamo facendo progressi, peccato per l’ultima gara che non ho potuto fare perché in concomitanza con il Sachsenring».
Quasi ovvio che l’obiettivo sia il Mondiale.
«Già la Moto3 sarebbe un sogno, ma cerchiamo di fare bene nell’immediato. La prossima gara della Red Bull sarà a Brno il 5/6 agosto (come sempre assieme alla MotoGp, ndr). Poi c’è anche l’Italiano dove fare bene; vedremo». (ma.re.)