Omicidio Rossini, la Procura chiede il rinvio a giudizio per il figlio

Bassa Romagna | 10 Novembre 2015 Cronaca
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"Abbiamo un quadro probatorio solido pertanto chiederemo a breve il rinvio a giudizio". Con queste parole il Procuratore Alessandro Mancini, nel corso di una conferenza stampa, ha annunciato la chiusura delle indagini sull'omicidio di Pia Rossini, l'81enne trovata morta nella sua casa di Barbiano il 14 aprile scorso, omicidio per il quale era stato indagato il figlio 57enne Secondo Merendi che viveva con lei. La signora era stata trovata riversa a terra in cucina con la cintura di un accapatoio stretta attorno al collo e, dopo aver ipotizzato un suicidio anomalo, gli inquirenti si erano subito concentrati sull'omicidio maturato in ambito familiare considerato che la donna non era solita aprire la porta ad estranei. "Le nostre indagini si sono estese a tutto campo, inizialmente, per non aver pregiudizi contro alcuno. Abbiamo sentito una settantina di persone, effettuato indagini biologiche e merceologiche oltre ad una consulenza medico legale sulla salma della vittima per far luce sul decesso. Nei mesi siamo arrivati a confutare le dichiarazioni rese da Merendi che aveva affermato di essere stato in giro per buona parte della mattinata ed aver trovato la madre morta al suo rientro. Le nostre indagini hanno escluso che, fisicamente, qualcuno che non fosse il Merendi, avesse potuto commettere il reato". Un'indagine complessa, ma che ha portato all'arresto del figlio della vittima quale indagato, il 15 maggio, solo un mese dopo il delitto e ad acquisire elementi concreti a suo carico tali da poter chiedere il rinvio a giudizio,  6 mesi dopo. Fondamentale il lavoro in sinergia della Procura con il Nucleo operativo dei carabinieri e dei Ris di Parma, il cui lavoro sulla cintura dell'accappatoio che non ha rilevato altre tracce se non quelle di madre e figlio, è stato prezioso.  Il movente è di natura economica: inizialmente per ludopatia poi per una gestione scellerata, l'uomo aveva dilapidato il denaro della madre a sua insaputa. Sia i 1500 delle due pensioni di reversibilità mensili che un piccolo tesoretto che aveva da parte e, il giorno prima dell'omicidio i due si erano visti staccare l'utenza del gas. Non è escluso che la donna ne abbia chiesto il motivo al figlio, non capendo come mai le utenze non fossero state pagate e abbia annunciato di voler andare a verificare in banca. L'uomo verrà indagato non solo per omicidio volontario pluriaggravato dal rapporto di parentela con l'aggravante della premeditazione, ma anche di simulazione di reato per aver messo a soqquadro la casa lasciando aperti cassetti ed ante degli armadi inscenando una rapina.
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