Venerdì 6 a Ravenna la presentazione del libro di Adriano Antolini al Circolo dei forestieri

«Dall’ombra alla luce del sole. La corruzione nelle opere pubbliche si può estirpare». E’ questo il titolo del libro dell’ingegnere Adriano Antolini (scritto insieme a Manuela Dradi), ex direttore generale di Cmc dal 1979 al 1990 che presenterà venerdì 6 novembre (ore 18) al Circolo ravennate dei forestieri insieme all’on. Giuseppe Zamberletti, padre della Protezione civile italiana e parlamentare (anche sottosegretario) Dc negli anni Ottanta. «Ho scritto questo libro per raccontare le dinamiche del malaffare in un settore che conosco bene e che ho visto mutare per favorirlo a danno di chi voleva rispettare la legge - spiega Antolini -. In Italia deve riprendere il finanziamento alle infrastrutture per fare ripartire veramente l’economia. Questo è il primo governo dai tempi di Tangentopoli che cerca di invertire la tendenza e combattere la corruzione mettendo sotto processo le imprese. I finanzieri si stanno muovendo come non hanno mai fatto negli ultimi 20 anni tra Mose, Expo e Mafia Capitale».
Ai tempi di Tangentopoli «sono stato interrogato da Antonio Di Pietro, incarcerato a Firenze e sempre assolto in tutti i processi - racconta -: è stato un momento difficile. sapendo di non aver commesso nulla. Per questo penso di avere il diritto di parlare e raccontare come le grandi imprese sono state vittime delle infiltrazioni mafiose nel settore. La mafia comprava le piccole aziende private che andavano male, corrompeva e vinceva appalti. Come racconto nel libro, l’ingresso del malaffare e della corruzione è stato facilitato dalla politica con leggi ad hoc che devono essere cambiate. Riporto anche fatti specifici. Ha presente il Mose? Quando ero direttore generale di Cmc facemmo il primo progetto insieme a Lodigiani e Impresit con barriere di gomma fatte apposta da Pirelli che costava circa dieci volte meno rispetto all’altro. E mi riferisco al preventivo dell’altro, non a quello che ci è costato effettivamente».
Le soluzioni «ci sono, però ci vuole la volontà politica - conclude Antolini -: dal supporto pubblico nella qualificazione e categorizzazione delle imprese, alla revisione del sistema delle associazioni temporanee d’impresa e del subappalto, che altro non è che un’evasione fiscale legalizzata. Nel mondo delle costruzioni ci sono tantissime imprese serie e oneste, vanno tutelate e non abbandonate o penalizzate». (c.f.)