Start up: l’innovazione di Prospectus per uno sguardo sul passato
Un progetto da realizzare nel futuro, per fare un tuffo nel passato. Potrebbe essere questa un’estrema sintesi di Prospectus, start up faentina che trae spunto da una curiosa idea di Marco Tronconi, giovanissimo ragazzo del ‘97, e si compone di altri due amici: Riccardo Mazzotti e Asya Bornazzini. L’obiettivo di Prospectus è la realizzazione di pannelli plastici trasparenti, sui quali inserire immagini e linee che rispecchino i contorni di edifici rovinati o andati distrutti, per mostrare come invece si presentavano anni addietro.
Ma come è nata questa idea? «Guardando filmati che mostravano come avessero fatto, in Abruzzo, a mantenere vivo il ricordo dell’aspetto degli edifici prima del terremoto, mi sono chiesto se a Faenza fosse possibile creare qualcosa in grado di documentare il passato della nostra città - spiega Marco -. Quello che intendiamo fare è creare un’interfaccia accessibile a tutti per far sì che, ponendosi in un determinato punto e guardando con un solo occhio il pannello, si possa cogliere, attraverso un gioco di prospettive, una sovrapposizione tra presente e passato, cogliendo i cambiamenti e i segni lasciati dal tempo. Oltretutto, i pannelli sarebbero uno strumento di arredo urbano e, se collegati, possono essere messi al centro di percorsi tematici per i turisti».
Si tratta di un lavoro che prevede ricerca e catalogazione: dapprima, infatti, Marco e il team hanno raccolto, rovistando nella Biblioteca Manfrediana, foto di anni passati che ritraggono le storiche porte di Faenza, nonché il vecchio Ponte di Ferro, ora Ponte delle Grazie, andato distrutto dopo la Seconda Guerra Mondiale. Dopodiché sono passati alla seconda fase, che prevede la conversione delle immagini in contorni e linee a computer.
Il progetto, attualmente ancora in fase embrionale, ha attirato consensi da svariate parti, tra cui un premio della Cna dell’area faentina e il Contamination Lab dei Salesiani 2.0. Qui, infatti, Prospectus ha potuto trovare una sede in cui poter operare e soprattutto la possibilità di condividere idee con le altre start up insediate a Palazzo Naldi.
E ora? Con il 2016 ormai alle porte, è tempo di darsi i primi obiettivi. «Cercheremo di fissare il primo prototipo di pannello entro la fine del 2015, partendo da Porta Montanara, per poi provare a far conoscere il nostro progetto anche in altre città».
Per Prospectus, dunque, iniziano già ad aprirsi prospettive interessanti.
Andrea Voria
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