Asili nido, un tetto alle rette dopo le polemiche, saranno al massimo di 500 euro
Nidi, la riduzione delle rette ha avuto l’effetto sperato. Sono state 26 le famiglie che hanno fatto domanda per l’iscrizione ai nidi convenzionati dopo la riapertura dei termini, a fine maggio scorso. L’amministrazione era dovuta correre ai ripari perché con il calo delle iscrizioni registrato quest’anno (207 a metà maggio, il 20% in meno dell’anno scorso) probabilmente dovuta alla crisi e alla mancanza di lavoro, il rischio concreto era quello di non coprire tutti i posti in convenzione, con un notevole danno economico per le casse comunali. Per questo, a fine maggio, si è deciso di riaprire i termini delle iscrizioni e abbassare drasticamente le rette, con la massima che da 630 euro è passata a 500 euro. E i risultati sono arrivati: «Attualmente - spiega il neo-assessore all’Istruzione Simona Sangiorgi -. I 28 posti ancora liberi presumibilmente saranno coperti dalle 26 nuove domande arrivate entro l’ultima scadenza del 20 luglio e dalle 12 famiglie di lattanti che hanno fatto richiesta del servizio: è possibile che qualcuno di questi poi si ritiri, come succede ogni anno, ma nel complesso la situazione è in equilibrio, niente liste d’attesa né posti vuoti». Una situazione impensabile, però, fino a qualche anno fa, quando in lista, a questo punto dell’anno, c’erano una cinquantina di famiglie. Nel frattempo, però, il Comune ha rimesso mano sia al regolamento che alla rimodulazione del sistema tariffario, alzando le rette massime. Una scelta sbagliata, alla luce dei dati delle iscrizione 2015? «Non posso dire questo – spiega l’assessore -: il Comune si è trovato quattro anni fa a dover far quadrare i conti a partire da costi dei servizi per l’infanzia che per un singolo bambino si aggirano sui 9mila euro l’anno. E’ stata una scelta necessaria allora, ma oggi pensiamo che quello dei nidi sia un servizio da agevolare». Già, ma come? Innanzitutto la Sangiorgi assicura che non si tornerà ai livelli tariffari previsti inizialmente per quest’anno, ma la retta massima sarà fissata a 500 euro anche per l’anno scolastico 2016-2017: «La retta media per quest’anno scolastico è di 270 euro – anticipa l’assessore - per valutare eventuali ulteriori riduzioni dovremo prima verificare gli effetti del nuovo Isee sula loro determinazione». Saranno poi confermate le agevolazioni per chi perde il lavoro come la possibilità di presentare un’«Isee corrente», per determinare la retta sull’attuale reddito della famiglia e non si quello dell’anno precedente. Ma soprattutto il neo assessore punta a un servizio più flessibile in termini di orari: «A metà 2016 dovremo ridiscutere le convenzioni con i privati che gestiscono i nidi – anticipa– e tenterà di introdurre nuove formule, come ad esempio un servizio pomeridiano, per andare in contro alle esigenze delle famiglie di oggi, nel rispetto naturalmente dei tempi e delle esigenze dei più piccoli». Tra le novità da introdurre, secondo l’assessore, potrebbe esserci anche l’aumento del numero dei part-time sempre più richiesti dalle famiglie proprio per ridurre il peso della retta sul budget familiare. (Daniela Verlicchi)