Caso Calderana: da Legambiente al Wwf chiedono una retromarcia del Comune

Ambientalisti e imprenditori a braccetto non capita spesso vederli. Accade sul progetto della messa in sicurezza dell’ex discarica di Russi e del punto di stoccaggio dell’amianto proposto da Calderana. «Siamo sempre stati favorevoli in quanto è un progetto intelligente - spiega Claudio Mattarozzi, presidente di Legambiente Ravenna -. Sono andato in pensione per l’amianto, quindi so di cosa parlo: oggi conosciamo i danni che può procurare e la legge è chiara nei confronti degli amministratori che non affrontano il problema. Va smontato dai tetti e messo in sicurezza. Questo progetto permette di recuperare una discarica degli anni ‘80 non impermeabilizzata e renderebbe Russi eternit free che sarebbe un vero orgoglio».
«Confermiamo il nostro giudizio sulla bontà del progetto - Davide Emiliani, referente Wwf della provincia di Ravenna -: si tratta di una discarica come quella di Imola, gestita con successo sempre da Calderana, che per di più permetterebbe di togliere a Russi gratuitamente tutto l’amianto. Francamente non ho capito la posizione tenuta dall’amministrazione, visto che fa parte dello stesso partito che governava precedentemente quando fu approvato il progetto. La Regione a metà denunciò gli amministratori per la discarica abusiva negli anni ‘80-’90, ora è obbligatorio bonificarla. Il sindaco Retini è responsabile della salute pubblica e temo un inquinamento delle falde. L’amministrazione ci deve ripensare: è un’occasione da non perdere».
«Se uno fa le cose e le fa nelle regole, in Italia è difficile fare impresa - Valeriano Solaroli di Legacoop Romagna -. Capisco le difficoltà dell’amministrazione comunale che teme le reazioni dei cittadini, ma dovrebbe avere il coraggio di prendere una decisione, visto che l’amianto lo dobbiamo smaltire. C’è una legislazione ferrea che lo regola e quello di Calderana è un buon progetto e dovrebbe essere un esempio da seguire invece di essere ostacolato».
«E’ un progetto imprenditoriale meritevole e importante visto che da una parte tiene conto del recupero e rispetto ambientale e che, nella sua salvaguardia, può creare posti di lavoro - conclude il direttore provinciale Massimo Mazzavillani -. Dopodiché c’è una diatriba da anni col Comune di Russi, ma speriamo che la conferenza dei servizi decida in fretta per il bene della comunità». (c.f.)