Tredozio e l’emergenza maltempo, da Whatsapp all’Apecar. Cronaca di un paese isolato

Faenza | 07 Marzo 2015 Cronaca
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A Tredozio, dopo la frana di lunedì 23 febbraio scorso che ha interessato la provinciale che collega con Modigliana, la cronaca di queste ultime due settimane è quasi quella di un paese isolato, visto che le strade alternative non sono certo in uno stato ottimale e sono difficili da percorrere, perché, sia che si segua la via Toscana sia che si passi dalla valle del Montone, la soluzione è una soltanto: valicare un monte. Chi sceglie di abitare nei comuni di collina è consapevole di essere lontano dalle comodità, ma vedersi interrompere da un giorno all’altro la strada più veloce e diretta verso valle è stato un po’ traumatico per tutti. Il sindaco Simona Vietina ribadisce la necessità di un intervento di estrema urgenza, non solo per la costruzione di un passaggio che permetterà la riapertura della strada a senso unico alternato, ma anche per lo stanziamento di fondi che garantiscano la messa in sicurezza di tutto il tratto che appare ancora interessato da movimenti franosi. «Penso che siano indispensabili politiche per la tutela, lo sviluppo e il ripopolamento della montagna, scrive il sindaco, perché sono anche l’incuria e l’abbandono delle zone montane che provocano i disastri».
Affinché i disagi per la popolazione siano minimi,  dal punto di vista sanitario si è ottenuta la presenza in loco di un’ambulanza nelle ore notturne, per gli studenti ed i pendolari è stato garantito il servizio di trasporto pubblico che costringe però gli autisti ad utilizzare mezzi più piccoli e ad anticipare tutte le corse a causa del maggior tempo di percorrenza. I cittadini non si arrendono, c’è chi ha fondato su Whatsapp il gruppo degli «Scollinatori» per tenersi sempre aggiornati sullo stato delle strade alternative e chi come Franco, proprietario di un alimentari, ha deciso di venire incontro a chi lo rifornisce usando come  mezzo di trasporto il suo Apecar: «Basta avere un po’ di buonsenso e organizzarsi con i fornitori,  racconta Franco; facendo il passamano sul luogo della frana ci assicuriamo i generi alimentari senza far perdere tempo agli autisti che fanno molta fatica a percorrere le strade alternative».

Barbara Verni

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