Surgital pensa in grande tra investimenti e Stati Uniti

La Surgital di Lavezzola pensa in grande grazie a nuovi investimenti sia tecnici che commerciali: da un modello di innovazione sostenibile grazie alla turbina «senza grassi» progettata dall’Ibt Group (che verrà presentata in anteprima al Cibus Tec che si terrà a Parma dal 28 al 31 ottobre 2014) alla nuova filiale commerciale oltre oceano. «Stiamo andando bene, siamo un’azienda in incremento, non ci possiamo lamentare - spiega Elena Bacchini, alla guida dell’azienda insieme ai genitori -. Sta crescendo sia il fatturato legato all’Italia, che rappresenta il 65% del totale, che quello all’estero che diventa, anno dopo anno, sempre più importante».
La ricetta del successo per l’azienda leader nella produzione di pasta fresca surgelata, piatti pronti e sughi surgelati, si conferma ancora una volta l’innovazione e l’estero. «Investire è cruciale per avere un buon andamento - continua Bacchini -. Abbiamo inoltre la massima attenzione all’estero, tanto che oggi siamo presenti in 70 Paesi e in quelli principali abbiamo da tempo anche una filiale commerciale: Francia, Inghilterra e Germania».
Ed è proprio dall’estero che arriva forse la novità più rilevante del 2014. «Abbiamo aperto una filiale commerciale negli Stati Uniti, a Norwalk (Connecticut) - spiega Bacchini -. Per i prossimi anni puntiamo molto su un’espansione del mercato americano e vorremmo vedere già i primi frutti dal 2015».
Ovviamente il cuore dell’azienda, con 220 lavoratori e un giro d’affari di 70 milioni «che puntiamo - svela Bacchini - a chiudere in aumento dell’8% circa» è a Lavezzola. «Abbiamo fatto investimenti importanti negli ultimi 4 anni e pensiamo di mettere in funzione il magazzino di stoccaggio entro la prima metà del 2015 - anticipa -. Una volta completato, si libererà spazio di fianco alla produzione e sicuramente acquisteremo nuove linee produttive».
Con grandi investimenti fatti e in programma, dopo aver messo in campo risorse importanti, Elena Bacchini lancia un grido d’allarme su Matrix, il progetto di Officine dell’Ambiente che produrrà composti dai rifiuti degli inceneritori. «Puntiamo sulla qualità e la salubrità dei nostri prodotti, comprando materie prime di grande qualità - analizza -. Il progetto Matrix è scellerato: potrebbe creare danni molto gravi a noi e alle altre aziende alimentari del comprensorio conselicese. Oltre ai pericoli per la salute dei cittadini, che viene prima di tutto, sono realmente a rischio certificazioni ambientali e di altra natura».
Entrando più nel dettaglio dell’ultimo investimento, si tratta di un innovativo impianto di autoproduzione energetica ad altissima efficienza ed emissioni prossime allo zero. Il sistema, stando a quanto affermato dai produttori dello stesso, unico in Italia per le sue caratteristiche di sostenibilità e rispetto ambientale, produrrà congiuntamente energia elettrica, vapore e freddo grazie all’impiego di una turbina oil-free frutto di un brevetto di derivazione aerospaziale dell’americana Capstone. Il sistema è composto da una turbina a gas naturale da 600 kWe che ottimizza la produzione di vapore (3.000 kg/ora a 8 bar) mediante l’impiego di un generatore di vapore a recupero e bruciatore in vena d’aria che sfrutta totalmente l’energia dei gas di scarico della turbina. Il vapore serve ad alimentare un frigorifero ad assorbimento ad ammoniaca che produce il liquido refrigerato a -30°C necessario per alimentare la nuova cella frigorifera da 14.000 posti pellet.
Christian Fossi
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