Accettato il concordato misto per la coop. Iter di Lugo, si attende un anno di cassa straordinaria

Bassa Romagna | 29 Agosto 2014 Economia
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Il giudice Alessandro Farolfi del Tribunale di Ravenna ha accettato il 19 agosto scorso il concordato misto per la cooperative edile Iter di Lugo che ora ha un anno di tempo per mettere a punto un piano di rilancio concreto e che convinca i creditori. Si tratta di un concordato in continuità aziendale (quindi i cantieri aperti, che occupano tra le 50 e le 60 persone, potranno andare avanti regolarmente) che prevede nel piano anche la liquidazione dei beni non funzionali all’esercizio dell’impresa. Commissario è stato nominato Mattia Berti di Lugo.
Le dichiarazioni tardive sono ammesse fino all’11 novembre. Il prossimo mercoledì 10 dicembre, alle ore 10.30 presso il Tribunale di Ravenna, è stata convocata l’adunanza dei creditori per l’esame dello stato passivo.
Il prossimo appuntamento importante sarà però già la prossima settimana quando (la data precisa è ancora da definire) impresa e sindacati si recheranno al Ministero del Lavoro per chiedere e firmare l’accordo di cassa integrazione straordinaria in deroga per procedura concorsuale per un anno.
«Firmeremo una cassa in deroga ministeriale fino al 19 agosto 2015, poi cercheremo di stringere in tempi rapidissimi un accordo con le banche per l’anticipo della cassa integrazione visto che ci sono persone in grande difficoltà - spiega Giancarlo Marchi, segretario della Fillea Cgil -. Parallelamente si giocherà la partita del piano industriale della nuova cooperativa che nascerà da alcune parti delle imprese in crisi del settore. E’ chiaro che, per quanto ci riguarda, la richiesta sarà di farsi carico di tutti i 243 lavoratori rimasti in organico».
La richiesta è difficilmente verrà accettata, visto che Iter ha attualmente lavori per 50-60 persone. D’altro canto l’obiettivo del sindacato è chiaro ed è lo stesso del mondo della cooperazione: non lasciare a casa nessuno o quantomeno il minor numero di persone possibile.
«L’idea è quella di creare un’impresa unica da alcune importanti realtà che, a livello regionale, si trovano oggi in gravi difficoltà - spiega Valeriano Solaroli di Legacoop Romagna -, ma per ora sono solo delle ipotesi procedurali. Il momento è difficilissimo e si fa fatica a trovare la disponibilità di soggetti che mettano i soldi. Durante la presidenza regionale di Legacoop di giovedì 27 agosto scorso abbiamo approvato un documento che richiede un aiuto per questo settore al Ministero dello Sviluppo economico».
La nuova cooperativa (che per ora è una «scatola vuota» nata all’interno del consorzio edile regionale Ccc di Bologna) avrà in organico società finanziarie e cooperative che vanno in crisi. Pertanto il nucleo iniziale dovrebbe essere composto dall’Iter e dalla Cesi di Imola. «La nuova cooperativa dovrebbe essere operativa entro un paio di mesi - conclude Solaroli -. Parallelamente percorreremo, insieme al Ministero, tutte le strade possibili per allungare la cassa integrazione in modo da avere maggiori opportunità per ricollocare più persone possibili. Se riuscissimo ad ottenere 2-3 anni la situazione migliorerebbe decisamente».

Christian Fossi
economia@settesere.it


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