Klingande, dalle radio al Singita
Sarà un dj-set insolito e certamente di rilievo internazionale, quello che Cédric Steinmyller farà al Singita di Marina di Ravenna venerdì 25 alle 19. Accompagnato in spiaggia da un sassofonista, Cédric suonerà la musica più trendy e distintiva dell’estate, anche perché parliamo di uno degli autori che più hanno segnato l’airplay radiofonico degli ultimi mesi. Insieme a e Edgar Catry, infatti, Cédric forma il duo Klingande che ha debuttato qualche mese fa con l’interessante singolo Punga, giocato su una sofisticata linea di sassofono, uno strumento che da sempre vive di fortuna alterne nel mondo della musica pop. Il botto vero i Klingande lo fanno qualche mese dopo, col nuovo singolo Jubel, basato su una formula simile ma ancora più suadente ed efficace, in attesa che tra qualche mese arrivi il primo album del duo.
«Oltre a Jubel e al precedente singolo Punga abbiamo realizzato molte altre tracce, non ancora pubblicate – spiega Cédric Steinmyller -; alcune di queste fanno parte dei miei dj-set, come pure un remix che ho realizzato per Clean Bandit. Il set è praticamente un concerto, perché ci sono anche il sax e il sax elettronico»
Cos’è che ti piace tanto del sax? E’ lo strumento che più si ricorda anche in Jubel…
«Mi piacciono le vibrazioni e l’energia che promana dal sax. E’ un suono che entra in profondità, può toccare davvero i sentimenti. In un attimo può dare allegria ma anche malinconia».
Penso che il successo di Jubel via abbia colti di sorpresa. Cos’è che ti piace e cosa non ti piace fin qui del successo?
«In effetti ha sorpreso anche noi, il progetto era nato come un hobby e poi è diventato tutt’altro. La parte più bella è viaggiare, far stare bene la gente e conoscere tanta gente. Il lato negativo è che il tempo per se stessi, gli amici e la famiglia è pochissimo. Poi non mi piace come tanti vecchi amici cominciano a guardarti, come se non ti conoscessero più».
I vostri singoli sono molto sofisticati, d’altra parte Klingande in svedese significa «bel suono». Quant’è importante trovare il suono giusto?
«Mi ritengo un perfezionista, lavoro tantissimo tempo con il sassofonista e sulla tracce, per ottenere le note e il ritmo giusto. Su Jubel abbiamo usato la voce di una nostra amica e ha funzionato subito alla grande».
Sei mai stato in Romagna?
«Sai che non lo ricordo per certo? Ultimamente ho viaggiato tantissimo e in Italia sono stato tante volte. Il vostro Paese, intendo tutto intero, è certamente uno di quelli che preferisco in Europa». (f.sav.)