Il presidente Rinaldi: "CerviaAmbiente fusa col Centro ricerche marine, un'opportunità"

I bene informati sapevano che sarebbe andata a finire così. La notizia «della fusione per incorporazione» della Fondazione CerviaAmbiente con il Centro di ricerche marine di Cesenatico era infatti nell’aria già da un po'. Poi l’annuncio ufficiale affidato al presidente di entrambi i centri di ricerca, Attilio Rinaldi. «La fondazione - ha spiegato - assumerà una nuova connotazione nella sua mission a partire dal prossimo mese di giugno. La volontà dei fondatori di CerviaAmbiente di addivenire all’accorpamento con la Fondazione Centro Ricerche Marine di Cesenatico scaturisce da un lato dalla necessità di ridurre i costi di gestione, dall’altro dalla realizzazione di progetti ed attività comuni. Il tutto in una sorta di simbiosi derivante dalla messa in comune delle rispettive potenzialità e conoscenze».
La Regione, che è fondatrice di entrambi i centri, avrebbe dato il suo benestare all’operazione, l’unica, vista la situazione attuale, possibile. «E’ questa - spiega Rinaldi - una tendenza politico-amministrativa fortemente raccomandata e già in uso con quanto si sta realizzando su scala regionale e nazionale ai fini della semplificazione e della riduzione degli organi amministrativi».
La verità è che la Fondazione CerviaAmbiente, prima in Italia ad occuparsi di cultura dell’ambiente, versa in difficoltà da anni. Nata nel 1973, anno della crisi petrolifera, la Fondazione viene riconosciuta come centro di ricerche solo molto più tardi, ma grazie alla lungimiranza della politica di allora e dell’azienda di soggiorno, che in quegli anni era molto attiva a Cervia, si inventa il premio CerviaAmbiente. Questo ha permesso di invitare in quella  che allora era la città più verde d'Europa, nomi come Konrad Lorentz, nobel per la medicina, e il cantante Sting, tanto per farne solo un paio. Poi i tempi sono cambiati, così come la politica, che nella Fondazione CerviaAmbiente ha inviato suoi uomini, senza però rilanciarne realmente la mission. Negli ultimi anni, poi, i soldi sono venuti meno, anche a causa della crisi e del cambio di prospettiva della provincia. Ora l’estremo tentativo per non chiudere del tutto la struttura. Così Rinaldi mette in guardia: «Si ritiene che la creazione di un unico Polo (Fondazione) possa nel breve termine costituire un valore in termini di nuove opportunità. Una decisione che tra l’altro soddisfa la volontà espressa unanimemente dai Fondatori del Cervia Ambiente di mantenere in vita questa realtà; questo per la sua storia e per le funzioni che ancora può e deve esprimere».
In sintesi, si tenta, almeno, di salvare la memoria di una realtà che ha fatto grande Cervia. Molte, davvero moltissime, le responsabilità della politica. (Letizia Magnani)