"Ex Salesiani, i privati investano di più", l'appello delle istituzioni

Faenza | 19 Aprile 2014 Cronaca
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Lo stato dell'arte del cantiere, i progetti futuri e le scelte architettoniche e contenutistiche fondate soprattutto sull'alta formazione e la promozione di giovani imprese per ridare vita agli «ex Salesiani». Sono stati questi gli argomenti affrontati nel forum organizzato nella sede di «Setteserequi» di Faenza. Attorno al tavolo erano presenti il sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi, il presidente della Fondazione Banco del Monte e Cassa di risparmio di Faenza Alberto Morini e il presidente di Faventia Sales Andrea Fabbri.
Lo spazio degli ex Salesiani rappresenta una vera e propria scommessa per la comunità faentina. Posta al centro dell'area urbana questo complesso di pietre e ricordi necessita di importanti interventi di recupero e ripristino architettonico. Investimenti che vedono la collaborazione di enti e realtà private per fare dello spazio urbano la futura cittadella dello studio universitario e post universitario della città.
 
12mila metri quadrati da riportare in vita
«Interventi di riqualificazione in questi anni ne sono stati fatti alcuni importanti. Basti pensare - ha voluto sottolineare il sindaco Malpezzi - ai lavori effettuati al piano terra e dedicati alla creazione di aule per i corsi di infermieristica. Un segnale importante che ha visto in prima linea soprattutto Faventia Sales (società gestrice dello stabile) effettuare investimenti importanti con risultati apprezzati per la caratterizzazione a sfondo formativo di questi spazi». Ma non solo. Anche la Fondazione guidata da Morini ha recentemente voluto investire molto in questo ventaglio architettonico. «Il recente investimento da 1,2 milioni di euro - sottolinea lo stesso Morini - per l'acquisto di palazzo Naldi dimostra il nostro interesse, al di là della partecipazione all'interno della società Faventia Sales (quote 31%), verso l'area. Entro maggio finiranno i lavori di riqualificazione e da quel momento partirà una nuova avventura fatta di promozione dei servizi, spazi, stanze (anche a scopo di studentato) per l'aiuto e l'ausilio della nascita di giovani nuove imprese». Inoltre «visto che nei Salesiani noi ci crediamo, a giugno abbiamo deciso di trasferire la sede della stessa Fondazione lì dentro».
 
Lo stato dei lavori aggiornato
Ad oggi l'area compresa tra via San Giovanni Bosco, via del Carmine, via Mura Torelli e via Bondiolo rimane un cantiere aperto a metà. Se il piano terra ad uso didattico è di fatto completo, il palazzo Naldi in fase di termine lavori, adesso manca l'intervento nell'adiacente palazzo ribattezzato dallo stesso sindaco palazzo Don Bosco. Si tratta di circa 3mila metri quadrati distribuiti su due piani «nei quali - illustra il primo cittadino -, non prima del 2016/2017, è previsto vengano trasferiti gli uffici dei Servizi sociali e quelli ad uso della scuola di musica Sarti».
 
Cosa c’è in cantiere per il futuro
Dopo la doccia fredda arrivata per la gestione del bar ristorante interno, il vincitore del bando si è tirato indietro all'ultimo, adesso Faventia Sales ha aperto «un dialogo con il soggetto che è arrivato secondo. Ci stiamo lavorando anche perché i lavori grezzi sono finiti, adesso serve solo l'allestimento dello spazio e la sua partenza. Un bar con funzioni di ristorante che qualifica l'area».
 
Investimenti in project financing
In questi giorni scadono i termini messi da Faventia Sales per la presentazione di proposte di interventi in project financing su parti del complesso di cui è proprietaria. Si tratta di proposte e non di bandi attuativi. Idee che permetteranno di avere un piano di ristrutturazione della struttura «da attuarsi - sottolinea Fabbri - in tempi graduali». Per questo «al momento - ribatte Malpezzi - si tratta di valutare le ipotesi di intervento definendo poi le modalità che consentiranno di quantificare e reperire le risorse necessarie al completo recupero del complesso. Tutto questo rivolgendosi alle imprese interessate utilizzando il project financing».
 
«Serve più attenzione dei privati»
Tra le dichiarazioni che sono emerse, trasversali e condivise da tutti i presenti, ce n'è una che rende bene l'idea di come non tutto in discesa sia il cammino di rinascita dei Salesiani. Per il presidente Morini «il momento non è facile. Quello che chiedo alla città, dalle istituzioni agli enti fino a realtà private, di credere nella rinascita del complesso». Potenzialità che «non si concretizzino in mere opere a scopo commerciale. Lo spazio deve allettare l'interesse economico perché le possibilità ci sono. Se si qualifica e si rende vitale l'area ci guadagna l'intera città».
 
Un rapporto con l’Università
Sulla parte didattica e di alta formazione, che sono gestiti dalla Fondazione Flaminia di Ravenna, a Faenza non hanno dubbi. «La collaborazione con l'Ateneo e l'Ausl è forte e stabile» ha evidenziato Andrea Fabbri. Inoltre si sta cercando «di capire se nel futuro, in funzione della nascita dell'Ausl unica Romagna, i Salesiani possano essere uno dei punti centrali della formazione professionale e specialistica. Magari - aggiunge Fabbri - pensando all'istituzione di master o di corsi di formazione per operatori». Il discorso è alla fase embrionale ma «noi - conclude il sindaco - anche per il ruolo che Faenza ha all'interno di Flaminia, vogliamo giocare le nostre carte». (Riccardo Isola)
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