Scomparso Vincenzo Nonni, custode del liscio
Si è spento giovedì 30 a 79 anni, stroncato da una malattia che l'aveva allontanato dai palchi, l'impresario lughese Vincenzo Nonni, uno degli ultimi grandi protagonisti della storia del liscio romagnolo. Istruttore di scuola guida, la sua vita cambiò cambiò dopo l'incontro con Secondo casadei, personalità che stregò letteralmente Nonni, al punto di fargli abbandonare il lavoro per mettersi a seguire l'orchestra di Secondo, diventando negli anni una delle presenze più importanti a fianco della famiglia Casadei. Fu infatti gestore di numerosi locali, in primis le Cupole a Castel Bolognese e poi la faraonica Cà del Liscio a Ravenna, della quale fu socio insieme a Raoul Casadei. Ben consapevole delle novità che proprio Raoul stava apportando alla musica da ballo romagnola, Vincenzo Nonni ebbe per primo l'intuizione, al principio degli anni '80, di conservare e tramandare il patrimonio del liscio per come venne canonizzato da Secondo Casadei. Questo accadeva decenni prima delle preziose operazioni storiografiche che hanno interessato questa musica (faccende dell'ultimo decennio, dal libro di Gianni Siroli alle operazioni discografiche della Casadei Sonora) e delle sue recenti nobilitazioni in ambito colto (si veda il Ravenna festival 2013). Vincenzo Nonni trent'anni fa fondò La Storia di Romagna, un'orchestra nata con il preciso compito di mantenere in auge la musica di Secondo Casadei, suonandola nel suo spirito originario e con la strumentazione appropriata (fino a realizzare la bellezza di 23 cd dedicati all'opera del maestro). L'orchestra entrò velocemente nel novero dei grandi complessi romagnoli e negli anni ha lanciato figure di spicco come i sassofonisti Silvano Silvagni e Fiorenzo Tassinari (che per un certo periodo guidò La Stella del Liscio, altra creatura imprenditoriale di Nonni) e le cantanti Stefania Ciani e Patrizia Ceccarelli. Negli anni '90 l'orchestra passò sotto la guida di Roberto Liverani, ex clarinettista dell'orchestra Casadei che proprio Nonni aveva ingaggiato negli anni '70, e in seguito fu sempre Nonni a provvedere a un'autentica rifondazione della Storia di Romagna, che ancora oggi calca i palchi con grande successo. Rimasto vedovo due anni fa, Nonni aveva pianificato il suo funerale con dovizia di particolari e lo spirito eccentrico e positivo che l'ha sempre contraddistinto. Al punto di dare indicazioni precise sugli orchestrali che avrebbero accompagnato il suo trapasso (rigorosamente vestiti col costume rosso della Storia di Romagna) e i brani in scaletta, suonati nel primo pomeriggio di sabato primo febbraio appena fuori della chiesa di Fossolo. In scaletta capisaldi di Secondo Casadei come Tramonto e la polca Alla Casadei, brano scelto per il finale proprio in virtù della sua baldanzosa allegria. Il corteo che ha scortato Nonni al cimitero di Fossolo, sotto la pioggia, si muoveva dietro lo stendardo di Secondo Casadei. Centinaia i romagnoli che hanno voluto salutarlo, la fila delle auto cominciava nel comune di Russi.