COTIGNOLA | L’Arena delle Balle si anima il 13 luglio, con gli spettacoli da 13 al 23

Comincerà «solo» mercoledì 17 luglio, ma il calendario vero e proprio degli spettacoli sarà preceduto da altri due appuntamenti (il 13 all’alba per il posizionamento delle balle e il 16 poco prima del tramonto per un dibattito su creatività e cultura), tutti sul posto, all’ombra del boschetto di acacie che costeggia la golena dove il Cer incontra il Senio. Non si tratta di un semplice contenitore, «è un teatro naturale - ha spiegato Mario Baldini di Primola, organizzatrice del tutto - che rappresenta la nostra comunità e con cui tutti i protagonisti dell’Arena, attori, poeti, musicisti, lettori, pittori, intrattenitori, ballerini, su nostra precisa richiesta, interagiscono».

E’ l’Arena delle Balle di Paglia, giunta felicissimamente alla quinta edizione con crescente successo grazie a una formula semplice - ci si siede sull’erba o sulla paglia, si mangia quel che c’è ma soprattutto si arriva a piedi, lasciando quei cancheri di macchine a quasi un chilometro di distanza - e ad un commovente coinvolgimento del volontariato oltre che, naturalmente, alla qualità del programma. Ma quest’ultimo è diretta conseguenza dei primi e solo così è stato possibile lo scorso anno ospitare Marco Paolini («telefonarono da tutta Italia chiedendoci come avevamo fatto e poi chiedendoci dov’era Cotignola» hanno sottolineato i due sindaci, Antonio Pezzi e Mirko Bagnari, quest’ultimo di Fusignano ma delegato alla cultura per l’Unione della Bassa Romagna) e quest’anno Moni Ovadia (venerdì 19 luglio, con La nazione d’oro, un viaggio per voce e pianoforte nella cultura novecentesca dell’ebreo errante). Tutti i relatori hanno sottolineato l’importanza - di più, la necessità e l’urgenza - di avere qualcosa del genere in tempi di tagli alla cultura, di crisi conclamata e di prevedibile aggravamento della stessa a stretto giro. Eppure la gente risponde eccome, non solo affollando la golena per gli spettacoli, ma offrendosi di dare una mano per l’organizzazione. «Questo ci incoraggia moltissimo perché crediamo sia un antidoto ai risvolti più pericolosi della crisi, che stanno nei rischi di disgregazione sociale» ha aggiunto Paolo Brambilla, assessore alla cultura di Cotignola. Mentre Massimo Mercelli, direttore di Emilia-Romagna Festival, fa presente come questi siano i «collanti della società, perché semplicemente regalano momenti belli». Odore di fieno e lucciole, fresco del fiume e pipistrelli, filari di viti e poi pioppi e sambuchi, voglia di stare assieme a piedi nudi sull’erba in odio alle risse televisive: questa la ricetta. Se, come detto, si comincia alle 5.45 di sabato 13 per assemblare l’anfiteatro con le mille balle già pronte (ritrovo in via Pergola nel parcheggio Cogas; accompagnamento di cornamuse), il primo spettacolo è mercoledì 17 con Elena Bucci in barca sul Cer che narrerà favole d’acqua, con Massimiliano Fabbri a inaugurare il Museo Fiume presso Casa Belvedere e David Loom e Matteo Scaioli per il concerto. Seguiranno, nelle sere successive, poesie e violini, risotti e danze, giochi, teatro e musica e pure pizzica romagnola. In particolare la Ballata in nero di Eraldo Baldini e Giuseppe Bellosi, accompagnati dai Marcabrù (giovedì 18), Moni Ovadia col pianista Carlo Boccadoro in un viaggio nella cultura novecentesca dell’ebreo errante (venerdì 19), il Teatro delle Albe con la «parabola dei fratelli calciatori» (sabato 20), la serata musicale dell’etichetta Brutture Moderne (domenica 21, con Enrico Farnedi, Eloisa Atti e Francesco Giampaoli), Lorenzo Bonazzi in barca sul Cer a raccontare storie d’acqua (lunedì 22) e la compagnia del Playback Theatre con gli aneddoti sull’arena stessa (martedì 23)Programma completo su www.primolacotignola.it. Ingresso a offerta libera, esclusi gli spettacoli del 18 (Filò, di Sergio Castiglioni, 12 euro con cena) e 19 (La nazione d’oro, di Moni Ovadia, 12 euro).