FUSIGNANO | Grillini incatenati contro l'abbattimento degli alberi

Ravenna | 05 Giugno 2013 Cronaca
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L'abbattimento degli alberi che dal Canale dei molini si affacciano sulla strada provinciale 103 Ex Tramvia a Fusignano ha suscitato la dura reazione di Legambiente e ha portato gli attivisti del movimento 5 stelle della Bassa Romagna a incatenarsi, nel pomeriggio di martedì 4, a una delle piante per fermare il lavoro dei tecnici incaricati dalla Provincia di Ravenna. «Un intervento che la legge impone per tutelare l'incolumità dei cittadini», chiosa il vicesindaco di Fusignano giorgia Gagliardi, che alla Provincia ha chiesto di compensare il taglio di alberi pericolosi con la piantumazione di nuove essenze.

«Non capiamo i motivi di tanta urgenza e di presunta pericolosità delle piante - ha dichiarato Yuri Rambelli, presidente Legambiente A. Cederna - tra cui alcuni pioppi bianchi e neri di notevoli dimensioni, che caratterizzano il medievale canale dei Mulini, tra l'altro inserito nel Piano territoriale di coordinamento provinciale come zona "zona di particolare interesse paesaggistico ambientale art. 3.19". Ma soprattutto, non capiamo a cosa serva convocare le associazioni a taglio già effettuato». Un malumore condiviso dagli attisti del Movimento 5 stelle, che martedì 4, dopo l'entrata in azione delle motoseghe, si sono ancatenati ad un albero. «Questa è una zona protetta, un bene da tutelare, sia dal punto di vista ambientale che storico, dove non può essere fatto nulla, tantomeno abbattere alberi» commenta Ilsa Orani, attivista del Movimento, che denuncia una mancata informazione da parte del Comune di Fusignano. «La Provincia è proprietaria della strada, degli argini e delle alberature - spiega il vicesindaco di Fusignano Giorgia Gagliardi -. La richiesta pervenuta al Comune di Fusignano da parte della stessa Provincia, previo parere del Corpo forestale e della Sovrintendenza per i beni culturali, riguarda 22 essenze così come individuate dal Servizio Politiche agricole e Sviluppo rurale della Provincia. Gli alberi che crescono sugli argini inclinati del canale rischiano di cadere sulla strada, a maggior ragione se hanno delle cavità interne come riscontrato nei mesi scorsi». In altre parole, gli alberi crescono dritti, puntano in alto, ma il fatto di poggiare su un piano inclinato li rende pericolosi «soprattutto se pensiamo ai fenomeni metereologici degli ultimi anni - aggiunge il vicesindaco -, dalle abbondanti nevicate ai lunghi periodi di pioggia». L'argine del Canale dei molini è tutelato tra le Aree di riequilibrio ecologico (Are) della Regione, ed anche il periodo non è quello consono per questo tipo di operazione, «ma l'urgenza dell'intervento giustifica, anzi impone per legge - spiega Gagliardi - l'abbattimento di 22 alberi. La sicurezza e l'incolumità dei cittadini viene prima di tutto. A questo si aggiunge un altro dato: cinque o sei di queste piante sono pioppi, alberi autoctoni, mentre gli altri sono robinie pseudoacacia, specie non autoctone e infestanti che la stessa Regione invita a ridurre nelle Are». L'incontro richiesto dalle associazioni ambientaliste (Legambiente ha da tempo manifestato interesse e offerto collaborazione) si è tenuto nella mattinata di mercoledì 5, a giochi oramai fatti. «L'urgenza dell'intervento - spiega Gagliardi - esime anche gli enti dall'obbligo di informazione verso le associazioni interessate». Per ogni albero abbattuto ne verrà piantato un altro. «Abbiamo chiesto alla Provincia - rileva il vicesindaco - delle misure compensative. Per ogni abbattimento arriverà un nuovo albero e per gli argini del Canale si pensa ad alberelli a basso fusto (Legambiente propone aceri campestri) o a siepi. Per decidere avvieremo un percorso partecipato con le associazioni ambientaliste e il Consorzio di Bonifica, che provvede alla gestione del Canale, per arrivare ad un progetto condiviso da presentare alla popolazione».
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