COTIGNOLA | Bilancio comunale, Stop alle tasse, via alla piazza
Pressione fiscale inalterata, per non andare a pescare nelle tasche vuote dei cittadini, senza rinunciare alle grandi opere lasciate a metà o in partenza, dagli alloggi protetti all'ex potabilizzatore al restyling di piazza Vittorio Emanuele II. La giunta cotignolese è stata la prima a rompere gli indugi e a presentare ai cittadini la bozza di bilancio comunale per il 2013 prima nelle frazioni e poi nel capoluogo: una serie di incontri conclusasi nella serata di mercoledì 27 al circolo campagnolo di via Roma.
«Non abbiamo ancora tutti gli elementi necessari a stilare il documento definitivo che deve essere approvato entro giugno» spiega l'assessore al Bilancio Ivo Pasquali. Gli enti locali, come al solito si trovano di fronte a uno scenario di grande incertezza e ristrettezza economica: tagli nei trasferimenti e vincoli di spesa (il vituperato Patto di stabilità voluto da Roma) che rendono vita difficile a chi deve mettere in fila i numeri.
La prima gatta da pelare per i cotignolesi, ma anche per tutti gli altri, sarà la scadenza della prima rata dell'Imu, da pagare entro il 16 giugno. Quest'anno il primo bollettino sarà più pesante rispetto al 2012, ma in compenso niente mazzata a fine anno. «Molti pensano che i Comuni lo scorso anno abbiano incassato dall'Imu più del previsto - aggiunge Pasquali -: al contrario, noi abbiamo ricevuto 63mila euro in meno rispetto alle stime iniziali. Cotignola infatti ha pochi immobili di lusso e rendite medie più basse. Ma noi ci impegnamo a non ritoccare le aliquote», che per la prima casa, come in tutti gli enti dell'Unione, si fermava al 5 per mille. E se nulla cambia, l'aliquota base dell'addizionale Irpef rimarrà allo 0,6% (l'ultimo ritocco risale al 2007).
Quest'anno, ma con questi chiari di luna è obbligatorio usare il condizionale, la tariffa rifiuti diventerà una tassa (Tares) comunale. E per evitare che la spesa per cittadini e imprese aumenti, il Comune dovrebbe mettere altri soldi: 70mila euro.
Senza dimenticare i tagli ai trasferimenti che da Roma arrivano a Cotignola, che in 10 anni sono calati a picco. Cifre che si sommano, e far tornare i conti è sempre più difficile.
«Secondo la prima ipotesi - spiega Pasquali - le entrate correnti saranno di 4 milioni e 948mila euro, mentre le spese superano i 5 milioni, con uno sbilancio di 150mila euro, ma stiamo lavorando per creare ulteriotri economie: la chiusura di Palazzo Tarlazzi ci farà risparmiare 18.500 euro e contiamo di alienare la porzione di immobile a fianco della farmacia. Il fisiologico avanzo di amministrazione verrà utilizzato per ridimensionare le rate dei mutui e con la vendita delle azioni di Sapir (190mila euro), non più strategiche, si andranno a finanziare alcuni investimenti».
La cifra dedicata alle «grandi opere» supera 1 milione e 300mila euro. Le priorità sono due. Si punterà a portare a termine gli alloggi di edilizia sociale (non case popolari, ma affitti a canone calmierato) all'ex potabilizzatore di Cotignola: i cantieri sono fermi da un anno dopo il fallimento di due ditte appaltatrici (la prima era la Cmca) per non perdere il contributo regionale di 1,4 milioni di euro, a fronte dell'investimento del Comune di 900mila euro. «Speriamo di finire entro settembre 2014», commenta il vicesindaco Luca Piovaccari. Per ristrutturare la piazza Vittorio Emanuele II, invece, sono previsti 600mila euro. Per i lavori stradali ci sono 140mila euro, per il recupero del piano seminterrato della scuola media Varoli 100mila, per il nuovo parcheggio del cimitero di Budrio 100mila. La lista si allunga, il prossimo anno si vota e sarebbe già un ottimo risultato mettere a segno i primi punti.