FAENZA | Fiumi al limite, molti danni in Collina
Piove sul bagnato. Da ormai diverse settimane il comprensorio faentino è attraversato da forti precipitazioni che stanno mettendo in allerta le amministrazioni comunali. Fiumi e torrenti sono i primi osservati speciali. Dal Senio al Lamone i livelli della loro portata sono sotto stretta osservazione da parte dei tecnici ed operatori del settore. Soprattutto a causa delle piene che, oltre alla massa di acqua trasportata, trascinano a valle materiali quali alberi, tronchi e grossi rami, e che come diretta conseguenza portano alla creazione di veri e propri tappi lungo il corso dei fiumi. Una situazione che si è verificata, in questi giorni, in diverse parti dell'alveo dei fiumi. Tra gli altri si ricorda quello avvenuto a Castel Bolognese lungo il torrente Senio all'altezza del ponte di Tebano oppure quello verificatosi sul Lamone all'altezza della chiusa di Errano. Fiumi e torrenti ingrossati che a detta del servizio tecnico di bacino della Romagna «non hanno mai portato ad avere delle vere e proprie emergenze».
Per Andrea Bezzi, responsabile del servizio «la massima portata nel fiume Lamone è stata registrata martedì 26 scorso senza che si sia verificato il superamento dei piani golenari interni. Per ora non abbiamo registrato, nei fiumi romagnoli, nessuna allerta per rischio idraulico, ma questo non significa che il monitoraggio ed il controllo cessino visto il perdurare delle precipitazioni».
La situazione è rimasta sotto controllo grazie ad una serie di fattori concomitanti. «In primis - spiega Bezzi - i fenomeni piovosi non sono stati così intensi nella loro portata, sia per quanto riguarda la pioggia sia per le passate nevicate, e poi non vanno dimenticati gli importanti e strategici lavori di manutenzione e sistemazione fluviale fatti nel corso del tempo». In concreto «abbiamo tenuto i fiumi puliti, compreso il Lamone, soprattutto negli attraversamenti (ponti e viadotti) e abbiamo prolungato durante l'anno il monitoraggio lungo gli argini delle tane dei roditori».
Per quanto riguarda la fase di attenzione, l'assessore alla Protezione civile della provincia di Ravenna Francesco Rivola afferma come questa «sia attiva fino al 5 aprile per quanto riguarda le criticità idrogeologiche (frane e smottamenti) mentre è cessata quella relativa al rischio idrico legato alle piene dei fiumi romagnoli. Il tutto sempre che il meteo cominci finalmente a far sentire la primavera anche da queste parti».
Sul settore delle frane ce n'è comunque una che sta destando attenzione e preoccupazione nell'alta valle del Senio. A Palazzuolo sul Senio, dal mattino del 22 marzo scorso, una frana di ampie dimensioni (il fronte si estende per 200 metri lineari) si è staccata da un versante di monte a poca distanza dal torrente che attraversa il paese. Una situazione monitorata costantemente dal Comune e dalla Protezione civile fiorentina visto che l'eventuale rischio di occlusione dell'alveo con migliaia di tonnellate di fango, pietre alberi e arbusti porterebbe a conseguenze negativa non solo per il piccolo borgo appenninico ma anche per l'intero territorio posto a valle.