LUGO | L'Opera Festival da Mahler a Wagner, da Maderna a Terry Riley

E’ partita nei giorni scorsi, senza annunci roboanti, quasi in sordina, la campagna abbonamenti del Lugo Opera Festival 2013, che risponde alla crisi contenendo il numero degli allestimenti operistici (due, ma con diversi concerti del tutto affini all’opera propriamente intesa) ma tenendo alto il vessillo della qualità. Undici appuntamenti all’insegna della musica classica e contemporanea, oltre che dell’opera naturalmente

Il cartellone si aprirà mercoledì 3 aprile al teatro Rossini, con una serata di arie, affidate al pianista Giulio Biddau e al tenore Robert Anthony Gardiner, composte da grandi autori novecenteschi come Benjamin Britten, Henri Dutilleux e Maurice Ravel, tre dei più efficaci «mediatori» tra la classicità, i retaggi popolareschi e le avanguardie musicali del secolo breve. L’11 aprile l’Opera Festival tributerà i duecento anni dalla nascita di Giuseppe Verdi con un omaggio semi-serio affidato al pianista Paolo Marzocchi, quattro cantanti e la partecipazione di studenti delle scuole superiori di Lugo. Il 19 aprile il festival incrocerà il jazz di Crossroads con il concerto delle Radar Band della cantante Cristina Zavalloni, mentre il 23 toccherà a un concerto lirico che vale poco meno di un’opera, con le musiche di Richard Wagner affidate al piano di Giulio Zappa e a tre cantanti. L’opera contemporanea arriverà giovedì 2 maggio con la coproduzione del Don Perlimplin di Bruno Maderna, ispirato a garcia Lorca e affidato al regista Gianni Marras e all’orchestra del Comunale di Bologna diretta da Marco Angius. L’opera sarà preceduta dall’esecuzione di Venetian Journal, composizione matura, del 1972, sempre di Maderna . Ancora opera il 7 maggio con l’atto unico Oliver Twist del compositore trentacinquenne Cristian Carrara, eseguito dall’ensemble da camera della Fondazione Teatro Comunale di Modena con le animazioni di sabbia e i costumi di Massimo Ottoni. Un grande evento per gli amanti della musica contemporanea sarà poi il concerto del 9 maggio di Terry Riley e il suo 3 Generations Trio, completato dal figlio Gyan Riley e da Tracy Silverman al violino, in prima italiana. L’americano Riley, classe 1935, è uno dei maggiori compositori viventi, nonché uno dei pionieri della scuola minimalista, della quale fu «il secondo» faro (dopo il fondatore Lamonte Young), nonché il primo a divulgare questo sistema compositivo incidendo dischi di importanza cruciale come In C e A Rainbow in a Curved Air, che contagiarono anche il mondo degli rock (è celeberrimo il tributo che gli dedicarono gli Who con Baba O’ Riley). Il Lugo Opera Festival si concluderà il 16 maggio con la Filarmonica Tascanini diretta da Pietro Borgonovo e impegnata in un programma incentrato su Gustav Mahler, gigante della composizione che segnò una cesura tra l’universo musicale ottocentesco e quello del nuovo secolo.Info 0545/38542.