«Due sì per cambiare l'Italia». Con questo slogan la Cgil sta promuovendo su scala nazionale due quesiti referendari per regolamentare il mondo del lavoro. Il primo quesito è sull'abrogazione dei voucher mentre il secondo riguarda gli appalti. Un terzo, finalizzato all'abrogazione delle modifiche apportate con il Jobs Act all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori sui licenziamenti, è invece stato respinto dalla corte costituzionale. «Noi però non ci fermiamo - sottolinea Costantino Ricci segretario nazionale della Cgil di Ravenna - e con la promozione dei primi due quesiti intendiamo dare forza anche al problema preso in esame dal terzo che ci è stato respinto».
Nello specifico, votando «sì» al primo quesito si afferma parere favorevole all'abrogazione dei voucher. Solo nella provincia di Ravenna i voucher emessi nel 2016 sono stati 1.800.000, il 17% in più rispetto al 2015 e il triplo rispetto al 2013.
Meno dibattuto, ma altrettanto importante per la Cgil, è il secondo quesito referendario che riguarda gli appalti. Chiedendo di votare la Cgil chiede l'abrogazione delle norme che limitano la responsabilità solidale negli appalti, impedendo quindi che nascano differenze di trattamento tra chi lavora nell'azienda committente e chi in un'azienda appaltatrice. Il sì andrebbe a garantire quindi eguali diritti di tutti i lavoratori, richiamando il committente a rispondere delle violazioni commesse dalle imprese appaltatrici nei confronti dei lavoratori.
Il servizio completo di Stefano Pece nel settimanale in edicola venerdì 3 febbraio.
Foto di Massimo Fiorentini