Bassa Romagna, turismo in calo
I dati sul turismo della Bassa Romagna sono in netto calo. Ma «questi dati non vanno presi come la Bibbia», spiega Nicola Pasi, sindaco di Fusignano e referente Turismo nella giunta dell’Unione della Bassa Romagna.
Il 2015 ha visto un deciso calo di arrivi (i check-in) e pernottamenti nel comprensorio lughese. «Il nostro territorio - commenta Pasi - non si caratterizza per le vacanze, quanto per i soggiorni legati ad altri fattori. Da una parte i pernottamenti legati a chi viene per lavoro o per affari: dai lavoratori in trasferta a chi gravita attorno alla fiera di Bologna. Dall’altra chi viene per motivi sanitari». Così si spiegano i numeri di Massa Lombarda, vicina al nodo produttivo imolese, o di Cotignola, per la presenza della clinica Villa Maria Cecilia. Ma più del 95% del turismo della provincia di Ravenna si concentra tra Cervia e la capitale bizantina.
«Nel 2015 - continua Pasi -abbiamo lavorato per fare conoscere la Bassa Romagna: lo testimonia la ‘bella figura’ fatta ad Expo. Ora continueremo a lavorare assieme all’assessore regionale Andrea Corsini per entrare nei pacchetti turistici che toccano tutta l’Emilia Romagna e vengono presentati agli operatori specializzati, dove il turismo viene commerciato. In primo luogo, la Bassa Romagna può rientrare nel circuito della ‘Wellness valley’, caratterizzato da eventi che guardano al benessere, a partire dagli eventi sportivi che attraggono partecipanti da fuori regione. In secondo luogo la ‘Motor valley’: la capitale è Modena, ma il percorso potrebbe toccare Lugo e il Cavallino. In terzo luogo la ‘Food valley’ dove, oltre alle eccellenze emiliane, può rientrare anche il nostro territorio. La Bassa Romagna non è attrattiva per lunghi soggiorni, ma può puntare a un modello di turismo ‘esperienziale’, dove il visitatore è protagonista, dalla raccolta del tartufo alla passeggiata nel labirinto di granoturco, che potrebbe completare quello ‘tradizionale’, orientato verso le città d’arte o la costa. E tra i nostri compiti, vi è quello di formare gli operatori privati a sviluppare questo tipo di progettualità»