Lugo 1982, tra il calcio e il sociale: «Vogliamo dare una possibilità a tutti»

Romagna | 12 Marzo 2024 Sport
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A volte bastano alcuni numeri per raccontare la grandezza di un progetto. Prendiamo il Lugo 1982, società di calcio che fonda le sue radici nella quarantennale esperienza delle gloriose Stuoie: più di 350 tesserati, 29 tecnici, 17 dirigenti accompagnatori e 7 consiglieri di un Direttivo guidato da Antonio Amadei. «Due anni e mezzo fa - spiega - a Lugo c’era un vuoto nel calcio giovanile. Le varie società presenti nel passato, come il Baracca o la Pro Lugo, non esistono più da anni mentre le Stuoie, che avevano rilevato il Baracca, stavano chiudendo i battenti. Noi, che siamo proprio cresciuti nelle Stuoie, abbiamo deciso di rilevare la società per dare una prospettiva ai nostri tanti ragazzi e per non farli scappare dalla città. Abbiamo concesso un’opportunità a loro e abbiamo anche ampliato il nostro bacino, perché oggi lavoriamo anche con ragazzi di Cotignola, Sant’Agata sul Santerno, Fusignano. Ne raccogliamo davvero tanti». Quanto all’organizzazione della società e al numero di squadre allestite, Amadei è orgoglioso: «Siamo praticamente tutti volontari, abbiamo coinvolto oltre una trentina di educatori, ai quali abbiamo affidato le nostre squadre: ce ne sono almeno due per ogni formazione, con i più piccoli se ne trovano anche quattro. Al netto di qualche rimborso spesa, come detto, puntiamo solo sul volontariato e per questo ci tengo a ringraziare tutti. Abbiamo squadre in tutte le categorie: partiamo dai 5 anni, con l’attività di base, e arriviamo fino alla Juniores, mentre la prima squadra milita in Terza categoria. Abbiamo scelto di partire dal basso, ma vogliamo provare a salire qualche gradino nei prossimi anni per garantire un palcoscenico migliore a chi cresce con noi. Quest’anno abbiamo anche una squadra amatoriale che partecipa al campionato Uisp, una squadra di calcio a 5 sempre affiliata alla Uisp, mentre per l’anno prossimo vorremmo formare una squadra di calcio a 5 femminile e stiamo guardando che cosa fare con la Federazione a livello di futsal». Qual è la missione del Lugo 1982? «Abbiamo un obiettivo molto semplice, che è quello di fare giocare tutti. Vogliamo dare una possibilità a tutti e lo vogliamo fare con i nostri allenatori e le nostre squadre. Questa è una zona che ha tradizione e devo dire che, dopo il biennio flagellato dal Covid, i numeri sono esplosi. Non siamo gli unici che fanno calcio a Lugo, però siamo davvero orgogliosi di quello che offriamo». Un problema da risolvere? Su questo Amadei non ha alcun dubbio: «Il problema è solo uno: riguarda gli spazi. Ci piacerebbe fare tanto e anche di più, ma gli spazi sono pochi. Vorremmo fare un progetto anche per il calcio integrato, che si rivolga alle persone disabili. L’amministrazione ci ha sempre aiutato, sono molto soddisfatti del progetto e noi andiamo avanti».
A ruota tocca al consigliere Fabrizio Bacchi, che aggiunge: «I numeri sono la nostra forza. Questo progetto parte da lontano, dalla rifondazione di una vecchia società come le Stuoie e dal lavoro di un gruppo di amici. Le finalità erano innanzitutto sociali, per creare un punto di aggregazione in città. Siamo partiti piano, ma siamo riusciti ad allargarci dai Primi Calci alla prima squadra. Quest’anno abbiamo anche gli Amatori Bar Stuoie, abbiamo una squadra di calcetto e ora pensiamo anche al calcio femminile, senza dimenticare di poter allargare la questione al calcio integrato. Attorno a noi gravita anche il calcio camminato. Il nostro è un progetto che guarda al futuro, mantenendo i piedi ben saldi al terreno. Siamo un gruppo di amici e volontari».
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