Faenza, «Fuoriluogo Podcast», storie e passioni digitali
Irene Roncasaglia - «Fuoriluogo» è un’iniziativa di due ragazzi faentini, nata durante il primo periodo di Pandemia, quando in Italia si stava affermando l’interesse per i podcast, un metodo divulgativo particolare e innovativo. Amleto Vassura e Paolo Bertagnin, ispirandosi alle chiacchierate proposte dal podcast «Muschio Selvaggio» nel 2020, hanno deciso di riproporre lo stesso format in piccolo, concentrandosi sulla realtà faentina. Oggi hanno 24 anni, studiano all’università e in parallelo stanno trasformando quello che era un hobby tra amici in un potenziale lavoro. Amleto racconta l’origine del progetto: «Tutto è nato in tavernetta a casa di Paolo, seduti attorno a un tavolo con un camino sullo sfondo, parlavamo insieme ad amici e conoscenti con quattro microfoni e una webcam per pubblicare i video in live. Si trattava di prove tecniche realizzate per divertimento, infatti la prima stagione non è mai stata pubblicata. L’anno scorso, con l’ingresso al Contamination Lab di Faenza, un pre-incubatore di idee e progetti imprenditoriali, ci siamo resi conto che avevamo del potenziale per renderlo un progetto più serio, così è iniziata una graduale evoluzione». Proseguono spiegando l’obiettivo di Fuoriluogo: «Diamo spazio al racconto di storie affascinanti, di persone straordinarie, di esperienze da cui trarre ispirazione, per conoscere meglio Faenza e le opportunità che offre. Attraverso i podcast diamo voce a realtà locali di giovani che fanno cose interessanti, che non avrebbero modo di far conoscere tramite i tradizionali canali di comunicazione». «Poi - spiega Paolo Bertagnin -, si sono aggiunti documentari, come quello realizzato durante l’alluvione, interviste, per divertire e intrattenere durante le feste e infine la collaborazione con il comune per realizzare l’Urban Fair Festival, un evento focalizzato su musica e arte che si è tenuto a settembre e ha riscontrato un forte apprezzamento nella partecipazione giovanile. Infatti, il nostro target principale è costituito dai ragazzi tra i 16 e i 30 anni, quelli a cui arriviamo più facilmente perché sono abituati a questa modalità di informazione». Riprende Amleto VAssura: «Parliamo principalmente di storie che ci incuriosiscono e che pensiamo possano interessare anche ad altri, trattiamo argomenti di tutti i settori, lavori, passioni, opportunità prima sconosciute. Normalmente cerchiamo noi gli ospiti, tramite passaparola e curiosità che ci hanno portato a scoprire casualmente novità interessanti. Recentemente, invece, ci è capitato anche che siano le realtà a contattarci, aprendo così una fascia di sponsorizzazioni per attività locali». Pensando ai prossimi progetti entrambi concordano: «Nel futuro l’obiettivo è quello di mantenere più continuità nelle pubblicazioni, sarà un traguardo importante perché siamo sempre a corto di tempo, dato che studiamo, e dietro a un podcast non c’è solo la ricerca dell’ospite adatto, ma anche di editing e montaggio di ogni episodio, oltre al ramo del marketing e della visibilità tramite i profili social. Inoltre stiamo ragionando su nuovi format e l’organizzazione di un talk pubblico dal vivo, un evento in cui parlare direttamente».