Basket B Nazionale, Pastore aspetta la capolista al varco: «Garelli ha portato un po’ di calma ai Blacks Faenza»
Valerio Roila
Andrea Pastore è uno dei due ex (l’altro è Poletti) in maglia neroverde che affronteranno la capolista Roseto domenica al Pala Cattani. Con lui abbiamo analizzato la partita ed il momento della squadra, in vista del rush finale di campionato.
Pastore, quella dei Blacks è una stagione dall’andamento sinusoidale, di cui si fatica a ridurre la trama. Il ritorno di coach Garelli vi ha riportato serenità?
«Siamo sull’altalena sin dall’inizio, a causa dei tanti problemi incontrati nel percorso, per fortuna non di natura fisica. Il ritorno di Gigi è il frutto anche di questo “disordine”, ma lui conosce il gruppo e ha portato un po’ di calma apparente in mezzo al trambusto. Sta a noi renderla costante».
Vedendo come avete festeggiato con il coach la vittoria di Ruvo, si è colto l’affetto che vi lega a lui, qualcosa di più profondo di un semplice rapporto professionale. Si è capito quanto vi era dispiaciuto che fosse stato mandato via e quanta voglia avete di riannodare quel filo spezzato prematuramente.
«Ogni volta che c’è un esonero, i giocatori si passano la mano sulla coscienza. E questo è capitato anche per Lotesoriere. Certo, avendo conosciuto Garelli da più tempo, è normale che ci possano essere rapporti più storicizzati. Ora facciamo fronte comune ai problemi irrisolti e cerchiamo di raddrizzare la direzione».
Due vittorie molto diverse, quella di Ruvo e quella interna con Bisceglie, in una settimana frenetica. Ora però arriva la sfida alla capolista, e per voi è l’ultima occasione per fare un tris di vittorie consecutive in stagione regolare, evento che vi è sempre sfuggito finora.
«Sì, i due successi sono stati diversi ma simili per andamento, non essendo mai andati sotto nel punteggio. Poi, i finali col cardiopalma sono una costante del campionato. Roseto è un osso durissimo, sarebbe una bella impresa poter festeggiare finalmente la terza consecutiva proprio contro di loro».
Roseto è stata una delle tappe fondamentali della sua carriera. Una società e soprattutto una città che ricorderà ancora per il calore che sa offrire.
«Ho passato due anni splendidi in quella città, io e la mia compagna siamo stati divinamente. Rincontrerò tanti volti noti, tra cui quello di coach Gramenzi, con cui ho mosso i primi passi da professionista a Latina, così come quelli del suo vice Francani. Mi aspetto tanti tifosi dall’Abruzzo, i loro sostenitori si muovono sempre in massa per le partite».
Con il suo infortunio alla mano, tutto risolto?
«Non proprio, i dolori li sento ancora, ci devo convivere ancora per un po’. Quando sono insopportabili, mi sottopongo a terapia».
Data la vostra situazione, non fate tabelle e guardate solo alla prossima partita, ma un occhio all’altro girone l’avrà dato. Le due livornesi e gli Herons Montecatini, che lo stanno comandando e con una delle quali si rischia di dover fare i conti, sono di un altro livello o si tratta di avversarie giocabili?
«Abbiamo avuto una stagione balorda e non ne siamo ancora fuori, ma non ho dubbi che la squadra sia allo stesso livello delle migliori e che non abbiamo nulla da invidiare agli altri. Chiaro che, dovessimo qualificarci per i playoff, saranno in salita, con un’avversaria di prima fascia, ma la post season è un campionato diverso dalla stagione regolare, e questo sarà uno stimolo che potrà motivarci a scendere in campo con chiunque alla pari. Perché siamo una squadra scomoda da affrontare, e nessuna sarà contenta di trovarci sul suo cammino».