Fisco, Imola tra le città più virtuose
Dall’analisi dell’Osservatorio permanente della CNA emerge come siano le imposte locali a poter fare la differenza, in un quadro di tassazione nazionale di 19,4 punti maggiore alla media europea
L’elemento più dolente per le nostre imprese è sicuramente la pressione fiscale che genera difficoltà economiche e un peggioramento del clima di fiducia di famiglie ed aziende. L’osservatorio permanente sulla tassazione elaborato dalla CNA nazionale risulta uno strumento di analisi considerata dal governo come uno dei più attendibili per il settore della PMI.
“Comune che vai, fisco che trovi” è il nome del progetto della CNA che da anni elabora un insieme di dati per fare una fotografia dettagliata della pressione fiscale e mettere a confronto varie città italiane. L’indagine di quest’anno, relativa ai dati 2016, ha analizzato 135 città italiane, di cui 120 capoluoghi di provincia, posizionando la città di Imola quarta tra i comuni più virtuosi. Un elemento determinante emerge dal contenimento delle tassazioni locali: è costante infatti a Imola il monitoraggio della TARI e l’addizionale IRPEF è stata abbassata al 0,65 per mille, quando a Bologna, maglia nera in tal senso, si aggira sul 0,72 per mille.
Un altro elemento positivo della cittadina sul Santerno è dato dal progetto “Manufactoring Restart” intrapreso dall’amministrazione imolese nel 2015 e che sarà rinnovato fino al 2019. L’ iniziativa è nata per agevolare l’insediamento di nuove imprese dal punto di vista burocratico e fiscale. Buona in tal senso la risposta nel settore metalmeccanico con 4 nuove imprese anche se la differenza al momento la fa chi si occupa di export.
LSC
Nella foto l'Assessore alle Attività Produttive Pierangelo Raffini inaugura un'impresa locale