Porto, il presidente Di Marco: "Fondali, lavori dall'estate 2015, Marinara è di nuovo in piedi"

Ravenna | 05 Ottobre 2014 Blog Settesere
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«Approfondimento dei fondali, entro luglio 2015 partiranno i cantieri, ora abbiamo risolto i problemi posti dalla Marina. Nel 2014 abbiamo rimesso in piedi Marinara, ma ‘il malato’ è ancora sotto osservazione. Le crociere rimangono cruciali, ma i turisti dobbiamo farli scendere dalle navi…».
Galliano Di Marco, presidente dell’Autorità portuale di Ravenna, ha come sempre pochi peli sulla lingua e disegna con schiettezza il futuro prossimo del porto, dopo aver risolto «i capricci» del ponte mobile sul Candiano, «che gode di ottima salute» a suo dire.
Presidente Di Marco, sono stati superati i limiti posti dall’ordinanza della Marina sul passaggio delle navi contanier?
«Finiamo in questi giorni gli scavi che erano nati per eliminare le problematiche segnalate proprio dall’ordinanza della Marina in primavera. Devo ringraziare Arpa e Regione per il permesso che ci hanno accordato  per poter realizzare il deposito a mare. Complessivamente in questi mesi abbiamo spostato 160mila metri cubi, abbiamo scavato anche dentro le dighe, il problema oggi è risolto, è stato in sostanza un anticipo del ‘progettone’».
Farete altri scavi prima del «progettone»?
«E’ nelle nostre intenzioni realizzare altri scavi nel canale per facilitare il passaggio delle grandi navi porta container, migliorando anche lo stato dei fondali. La prima parte degli scavi estiva ci è costata 1 milione di euro, a budget abbiamo aggiunto complessivamente 10 milioni per i lavori che dovremo realizzare fino alla primavera prossima, fra nuovi scavi e due nuove casse di colmata a terra. Dovremmo farcela a fare tutto, spero di poter spendere queste risorse, il 3 ottobre abbiamo un passaggio importante con l’Arpa».
A che punto è l’iter degli espropri? Rischiate di ricevere numerosi ricorsi?
«Io ho già incontrato tutte le parti in causa. La procedura non rende obbligatorio questo passaggio, ma l’ho fatto ugualmente ritenendolo utile. Per le 5 aree interessate (circa 25/30 persone ognuna) abbiamo fatto un forum ad hoc. Il prezzo sarà congruo, ci sarà una valutazione attenta, il rischio dei ricorsi c’è sempre in queste situazioni, ma non potrà rallentare troppo l’iter generale del progetto».
Mi sa indicare con precisione gli step fino all’apertura dei cantieri?
«I tempi sono questi: l’8 ottobre sarò al Cipe per il passaggio finale, entro fine ottobre ci dovrebbe sarà la valutazione definitiva e spero la conferma dei 60 milioni. Col Governo il dialogo è stato molto positivo, il nostro progetto è serio, di questo ne sono consapevoli a Roma. Ho già detto chiaramente che l’erogazione potrà avvenire in tempi più dilatati, spenderemo prima le risorse nostre (30 milioni) e poi quelle del Fondo (120 milioni), infine quelle statali. Verso metà ottobre invierò la lettera ai soggetti interessati da esproprio dove ci sarà scritto che entro 15 giorni sarà depositato il progetto. Da quel momento ci saranno 60 giorni per eventuali ricorsi o richieste di chiarimento».
Arriviamo così a fine 2014. I lavori quando potranno partire?
«Se tutto va bene emetteremo il bando nella primavera 2015, ed i conseguenti lavori potranno partire già nel luglio 2015. Da quel momento il cantiere ha 4 anni di tempo per realizzare ‘il progettone’, in primis l’abbassamento dei fondali a meno 13,5 metri».
I risultati 2014 sono molto confortanti fino ad ora. La crisi Ucraina può ancora influire negativamente?
«E’ vero, i numeri sono buoni e si sono consolidati col passare dei mesi. Molto bene il traffico container, nonostante il metro e mezzo in meno di fondale. Certo, mi preoccupa la crisi dell’Ucraina, speriamo che non impatti troppo entro fine anno. Noi monitoriamo costantemente l’est europeo, in particolare la Russia».
Qualche segnale di risalita arriva anche da Marinara o no?
«La gestione attuale di Seaser ha cambiato verso, è senz’altro più positiva rispetto al passato, ma ‘il malato’ è sempre sotto osservazione, io sono moderatamente ottimista. Marinara l’abbiamo rimessa in piedi, la parte a terra però è ancora ferma, i negozi funzionano un po’ d’estate, ma rimangono il punto debole, il porticciolo invece va meglio, circa il 70% dei posti barca è occupato, speriamo cresca ancora in futuro».
Il traffico 2014 delle crociere, com’era previsto, è calato molto. Ripartirà nel 2015?
«Le crociere rimangono strategiche. Dobbiamo lavorare per far sì che cresca ancor di più l’impatto sul territorio dei turisti. La crisi di Venezia non è un’opportunità per Ravenna, togliamocelo dalla testa, quel traffico rischia di scomparire dall’Adriatico se non ci sarà più l’attracco in laguna. Dobbiamo invece far capire agli armatori che Ravenna vale, non solo per Dante ed i musei. Il problema oggi è che i turisti non scendono dalle navi, dobbiamo invogliarli a farlo, devono sapere che da noi a terra si mangia e si beve bene. Il progetto Ravenna2019 ci può trainare, non c’è dubbio, ma a mio avviso dobbiamo puntare sull’enogastronomia oltre che sulla cultura museale».
Infine, la riforma delle Autorità portuali: dentro al Pd è battaglia fra i sindaci delle città toccate, Ravenna pare salva o no?
«Se vengono analizzati i numeri Ravenna è sempre salva, poi abbiamo un progetto serio di sviluppo, dai fondali al terminal crociere. Certo, c’è un dato politico, molte città sono governate da primi cittadini espressione del Pd. Aspettiamo fiduciosi, Ravenna è un porto importante, ma ha il limite di avere poca visibilità». (Manuel Poletti)
 
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