Pier Nicola Ferri, Confcooperative Ravenna: «La concorrenza sleale colpisce le imprese rispettose delle leggi»

28 Luglio 2014 Blog Settesere
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Il lavoro irregolare e l’inadempienza alle norme di sicurezza costituiscono concorrenza sleale e mettono a repentaglio la sopravvivenza delle aziende rispettose delle leggi e della persona. Come Confcooperative Ravenna richiamiamo l’attenzione delle autorità competenti affinché si sviluppi l’attività di vigilanza e di contrasto al diffondersi, anche nella nostra provincia, di fenomeni di lavoro irregolare.
In che modo. L’irregolarità si presenta con la completa assenza di versamenti contributivi e previdenziali, oppure con una parziale regolarizzazione, o ancora con una carenza dei dispositivi di sicurezza sul lavoro. Questo fenomeno è praticato, purtroppo, anche da sedicenti cooperative con sede legale fuori dalla provincia al cui indirizzo spesso non corrisponde nessuna base logistica; imprese cooperative con soci che, spesso, neppure sanno di essere soci e quando anche lo sanno non possono usufruire dei diritti collegati (assemblee, condivisione di statuti e regolamenti, approvazione di bilanci ecc).
Il problema in provincia. La presenza di queste cosiddette cooperative spurie sta intensificandosi anche presso quei committenti che fino a poco tempo fa non se ne avvalevano, ma che oggi, per mera logica di riduzione dei costi, sono disposti a permetterne il proliferarsi anche nella nostra provincia.
Regole per tutti. Non si chiede - non è nello spirito delle imprese cooperative - un allentamento delle tutele a favore dei lavoratori soci e non soci, ma il rispetto della legge, con la possibilità di poter concorrere ad armi pari sul mercato.
I settori più esposti. In particolar modo i settori del facchinaggio, delle pulizie, dell’autotrasporto e dell’edilizia, oltre alle difficoltà dettate dalla crisi economica devono scontare anche la presenza di una concorrenza sleale, che rischia di compromettere i loro bilanci.
Misure urgenti. Diventa quindi urgente per contrastare il lavoro irregolare e la carenza di misure di sicurezza sul lavoro la piena e vera applicazione della responsabilità dell’imprenditore committente con l’appaltatore per tutti i danni per i quali il lavoratore non risulti indennizzato dall’Inail, trattamenti retributivi e contributi previdenziali.
Controlli puntuali. Quello che gli operatori rispettosi delle leggi chiedono, è che i controlli per contrastare il fenomeno del lavoro sommerso, irregolare, o di carenze nelle disposizioni di sicurezza, continuino ad essere svolti puntualmente dagli organi preposti anche incrociando le banche date disponibili di Camera di Commercio, Guardia di Finanza, Comuni, Inps, Inail e Direzione Territoriale del Lavoro.

Pier Nicola Ferri
Responsabile Federlavoro e servizi di Confcooperative Ravenna
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Vai col liscio! Proprio loro che per decenni versavano solamente parte dei contributi ai "soci"? Per non parlare poi del trattamento riservato ai "soci". Un modo legale per farsi l'aziendina, pagare meno tasse....
Commenta news 27/08/2014 - balluc
che significa "...applicazione della responsabilità del..committente con l'appaltatore per tutti i danni per i quali il lavoratore non risulti indennizzato dall' INAIL" ? Quindi se ingaggio una ditta di pulizie regolaremente iscritta alla Camera di Commercio e i suoi dipendenti sono in nero che colpa ho ? devo io verificare i versamenti iNPS INAIL ? E gli ispettori del lavoo che fanno in ufficio o fuori ? Ma da dove esce questo qua ?
Commenta news 29/07/2014 - critico
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