Agricoltura, buone prospettive per la commercializzazione delle coltivazioni tardive

Buone prospettive e attese si respirano sul versante della commercializzazione delle coltivazioni tardive (pere, mele, kiwi e cachi) nel territorio. Lo attestano le associazioni agricole che a livello provinciale confermano «una generale tenuta dei prezzi con quantità e qualità soddisfacenti sia in questa fase sia nel proseguo della stagione». Ma non mancano aspetti negativi, evidenziato dagli agricoltori, che influiscono e riducono i margini di guadagno nell’economia agricola ravennate. «L’embargo russo - confermano il presidente provinciale di Cia, Danilo Misirocchi e il vice presidente di Coldiretti, Domenico Calderoli - soprattutto per l’export delle mele verdi (Granny Smith) sta influendo enormemente sulla vendita di prodotti frutticoli invernali senza contare la forte penetrazione commerciale delle produzioni di altri paesi come il kiwi greco che abbassa il margine di guadagno».
Nello specifico per la Cia «le prospettive sono comunque buone. Le pere hanno prezzi remunerativi e la buona commercializzazione dei prodotti, soprattutto per la tipologia Abate, la si registra. Per le mele possiamo dire che stanno andando molto bene quelle rosse e quelle di qualità superiore (Pink, Fuji) mentre difficoltà le si registrano soprattutto sulle tipologie gialle e verdi. Nel faentino c’è da registrare anche il settore del cachi. Una coltivazione la cui commercializzazione è terminata a natale e che ha registrato una sostanziale tenuta, ma sempre residuale e di nicchia per valore e volume. Infine anche per il vino, quest’anno interessato da una stagione che ha fornito qualità e quantità, sta dando buoni risultati».
Sul versante Coldiretti anche il vice presidente Calderoni conferma come «l’andamento commerciale per le pere è buono. Non diciamo strabiliante, ma comunque grazie anche al nuovo sistema aggregativo Opera, i risultati stanno arrivando. Ancora presto per trarre un bilancio è la situazione della commercializzazione, appena iniziata, delle varietà Decana e Conference ma possiamo confermare che per le tipologie con qualità alta il prezzo alla produzione potrebbe oscillare tra i 0,70 e i 0,75 centesimi e anche qualcosa in più. Diverso il discorso per le mele dove i prezzi calano a causa di un’elevata produzione e una mancata esportazione del prodotto soprattutto in Russia. Il kiwi, infine, non sta andando male. Abbiamo sofferto l’arrivo massiccio del prodotto greco ma i tempi di vendita di questo frutto sono ancora lunghi, fino a maggio-giugno, per cui siamo speranzosi. Molto positivi invece sono i segnali che arrivano per la categoria dei kiwi gialli».
Infine una considerazione sul tema del gelo e delle temperature in picchiata. A differenza di quello che si potrebbe pensare «questo abbassamento delle temperature, assolutamente in media con il periodo - rimarcano gli agricoltori - è da salutare positivamente. Il freddo infatti aiuta le piante e soprattutto sterilizza l’ambiente dai parassiti e dagli insetti nocivi. Anche sul comparto orticolo non si registrano anche perché quelle aziende che lo seguono in questo periodo utilizzano le serre».

Riccardo Isola