Postrivoro a Faenza, un po' Londra e un po' Parigi

«Postrivoro è nato 4 anni fa perché a quel tempo lo chef Yoji Tokuyoshi, che era sous chef dell’Osteria Francescana, fu invitato a Londra a un evento ideato dallo chef Nuno Mendes che si chiama The Loft Project e subito dopo ad un evento simile, Fulgurances, a Parigi. Mendes, che allora non aveva ancora il ristorante, ospitava in un loft a East London una cena abbastanza domestica per venti persone. Fulgurances ospitava invece i secondi chef dei migliori ristoranti e organizzava una cena per 70 persone. Parlando tra amici abbiamo deciso di dare vita all’associazione Raw Magna (gioco di parole tra mangia crudo e la pronuncia assonante a Romagna, ndr) per creare un evento che fosse un misto fra Fulgurances e Loft e in più abbiamo voluto inserire la parte di sala e di chi fa gli abbinamenti. All’inizio ci aspettavamo di andare via molto di più, di non stare solo a Faenza, ma eccetto le due esperienze a Lugano e Genova, la condizioni erano sempre peggiori rispetto a casa. Il chiostro medioevale del Borgo Durbecco, impreziosito da allestimenti ad hoc, è una location straordinaria che si presta benissimo a questo tipo di evento». Il presidente dell’associazione Enrico Vignoli (nello staff di chef Bottura alla Francescana) racconta così, col trasporto che si ha per un figlio, Postrivoro, evento che accoglie almeno4/5 volte l’anno una ventina di ospiti a incontro per un paio di giorni e alcuni degli chef e dei protagonisti del mondo food emergenti a livello mondiale.
Gli altri soci sono Andrea Basti, Enrico Caldesi, Gianluca Castellari, Ilaria Lazzaroni, Marco Bonfanti, Michela Iorio, Simone Ravaioli e Yoji Tokuyoshi. «Alla fine è un modo per far esprimere gli chef per quello che sono - continua Vignoli -. Quando sei il secondo in un grande ristorante devi seguire le direttive dello chef e quando apri un locale tuo devi anche andare incontro ai gusti dei clienti: qui possono fare quello che gli pare».
Il prossimo doppio appuntamento, per cui sono aperte le iscrizioni (evento a pagamento, informazioni su www.postrivoro.it o alla mail prenotazioni@postrivoro.it), si terrà sabato 23 e domenica 24 luglio con Zijun Meng, Ana Gonçalves e Filippo Polidori. «Abbiamo stabilizzato la formula a 21 posti perché così si riesce a mantenere il rapporto umano - spiega il presidente -. Il target di riferimento? I gastro pellegrini, ossia chi ha voglia di fare un viaggio gastronomico e antropologico attraverso il gusto, che poi viene completato dal divertimento di conoscere delle persone. Tutti sono appassionati di gastronomia, entrano in cucina e si vive l’evento con estrema convivialità: si fa fatica a capire chi ospita e chi è ospitato. E’ come una festa in casa con le porte aperte al vicinato».
La formula può sembrare elitaria, forse lo è anche, ma sicuramente è un’opportunità di promozione del territorio verso un pubblico qualificato e chef tra i migliori al mondo che possono scoprire prodotti, luoghi e sapori faentini e romagnoli. «I produttori possono portare i loro vini, formaggi, ecc.; alcuni locali, come O Fiore Mio e Fm collaborano con noi, come anche altre realtà quali il Clandestino, Dispensa e il Museo Zauli - conclude Vignoli -: è comunque un laboratorio aperto».
Christian Fossi
Foto tratta dal profilo Facebook di Postrivoro