Ravenna, i 25 anni della 3R Ricami con Roberta Melandri al timone
Silvia Manzani - «Del mio lavoro amo il fatto che una giornata non è mai uguale alla precedente, che c'è sempre una novità, che davanti ho sempre una sfida». Roberta Melandri ha fondato nel 1993 l'azienda artigianale 3R Ricami, che nella periferia di Ravenna crea ricami su macchine elettriche per altre imprese, magari da aggiungere a uno slip o a un costume, arricchendo dunque pezzi di intimo e abbigliamento. Un lavoro portato avanti grazie a 17 dipendenti - tutte donne - e che ha risentito dal 2001 al 2013 della crisi del settore, per poi riprendersi a partire dal 2014: «Molte aziende, prima di quella data, si erano rivolte all'estero per reperire manodopera a basso costo. Cosa che ci ha portate ad alzare la qualità delle nostre produzioni, posizionandoci sempre di più in una fascia alta e lavorando, quindi, con clienti importanti, anche grazie a un forte investimento nei macchinari. Fare lavorazioni di basso pregio, infatti, ci avrebbe esposte molto di più alla concorrenza».
A parte qualche cliente inglese e francese («produciamo anche le tomaie per le scarpe di Louboutain»), il grosso del lavoro oggi è in Italia: «Ogni anno cerchiamo di contattare aziende nuove, per allargare il giro, sempre attente a selezionare con cura. La mia idea è sempre stata quella di lavorare per bene, con attenzione e bellezza. Cura che cerco di mettere anche nel rapporto con le mie dipendenti, convinta che per dare il massimo debbano stare bene in azienda, sentirsi in un posto che io definisco una chicca». Ma non è tanto il femminile che conta: «In tanti anni non ho mai ricevuto il curriculum di un uomo, quindi non mi sono mai posta il problema di assumerne. Così come, da imprenditrice, non ho mai dato rilevanza al fatto di essere una donna. Quando nacque il movimento donna all'interno di Confartigianato, per esempio, sollevai l'obiezione: perché dobbiamo stare a distinguere in base al genere se facciamo tutti imprenditoria?». Al suo fianco, da quando aprì l'azienda, Roberta ha avuto un marito comprensivo e che l’ha sempre sostenuta: «Ha capito sin dall'inizio che amo il mio lavoro e mi ha quindi lasciata libera di fare scelte impopolari per una famiglia, come per esempio andare in trasferta, anche quando nostra figlia era piccola». Insomma, la motivazione è la stessa del 1993: «Con le mie ragazze sto facendo un corso di formazione per migliorare ancora di più 3R Ricami: per implementare i processi giusti, per comunicare nella maniera più corretta, per creare benessere. Non ci fermiamo mai».