Ravenna, Facchini (Arsi): «Aspettiamo il nuovo terminal»

Emilia Romagna | 23 Febbraio 2024 Economia
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Elena Nencini
E’ ottimista per il 2024 Carlo Facchini, diventato da poco presidente dell’associazione ravennate Spedizionieri internazionali (Arsi). Proprietario insieme al fratello Roberto della società Olympia di Navigazione che si occupa di logistica e spedizioni marittime di container, Facchini conosce, dall’interno, il mondo degli spedizionieri e traccia un quadro della situazione attuale.
Facchini, da pochi mesi è diventato presidente degli Spedizionieri, quali sono le priorità per l’Arsi di Ravenna?
«Affrontare e risolvere i problemi che periodicamente nascono. Nel nostro settore ci sono dei problemi di carenza cronica come la mancanza di personale per il settore delle dogane».
La carenza cronica di personale delle dogane crea problemi di ritardi nei traffici commerciali?
«C’è una carenza cronica del personale delle Dogane: questo è un commento che non vuole creare una polemica sterile in quanto il personale sta facendo i miracoli con quello che hanno. 
Abbiamo avuto un incontro con il sindaco e l’assessore Annagiulia Randi che si stanno facendo parte attiva per farsi prestare del personale da altri enti locali. Speriamo che si possa trovare una soluzione per incrementare il personale e sveltire le pratiche doganali che devono essere fluide e performanti».
E’ da poco uscito il report del 2023 del porto, i numeri non sono confortanti, che ne pensa?
«I dati in realtà non sono male, tra imbarchi-sbarchi, tra pieni e vuoti per i container, vista la situazione attuale tra guerre e crisi economica non mi sembrano male. 
Come spedizionieri noi siamo i nostri clienti e le scelte che fanno in basse a tanti fattori, compresa la crisi economica».
Da poco avete affrontato l’argomento del possibile aumento dei costi dei rimorchiatori a causa del rigassificatore. Avete avuto delle rassicurazioni dal Comune o dalla Capitaneria di porto?
«Abbiamo risolto, abbiamo trovato un accordo con la Capitaneria su come ottimizzare l’uso dei rimorchiatori, infatti il problema principale è che i maggiori costi del servizio di rimorchio per il rigassificatore – sono previsti da Snam altri 4 rimorchiatori - non devono ricadere sul porto commerciale. 
Anzi, stiamo valutando la possibilità che i nuovi mezzi - quando possibile - siano usati per il traffico delle merci commerciali senza ulteriori aggravi per la comunità.
Inoltre abbiamo richiesto di poter attivare  il servizio di rimorchio anche la notte. Alle volte da un problema può nascere un’opportunità».
La pandemia e la guerra in Ucraina hanno portato a un cambiamento delle merci e delle rotte di provenienza, come si sono riposizionati i traffici?
«In realtà per noi non ha cambiato molto, i nostri clienti che acquistavano determinate merci in Ucraina adesso le prendono da altre parti del mondo. Il problema sono le speculazioni in agguato in queste situazioni come è successo per il gas».
Il porto di Ravenna è toccato dalla situazione politica che si è creata nel Mar Rosso, zona Suez?
«No, in realtà noi non stiamo avendo grandi danni, ma prevedo che comunque i problemi saranno risolti a breve. Per il porto di Ravenna manderei un messaggio di ottimismo e positività. Il nostro hub ha collegamenti marittimi  principalmente nel Mediterraneo o nel Mar Nero, quindi sono poche le navi che devono passare dal canale di Suez, in ogni caso, i problemi che si verificano in questa zona sono molto minori di quello che viene raccontato. Ricordiamoci che Suez non è chiuso, solo alcuni armatori a causa dei costi delle assicurazioni per l’aumento dei rischi, hanno deciso di passare per l’Africa»
Che ne pensa del Progetto hub portuale?
«Siamo molto contenti, è stato impiegato molto tempo per la sua realizzazione, ma si vedono i risultati. La prima fase si concluderà quest’anno con i fondali a 11.50 m, la fase 2 sta già andando avanti per arrivare a -12.50 m, per completarsi nel 2026, quando ci auguriamo di avere non solo i fondali a 14.50 m, ma anche il nuovo terminal container che avrà una capacità di tre volte gli attuali terminal di Ravenna. 
I lavori dovrebebro essere completati nel 2027e ci troveremo a 
I lavori sulle banchine sono andati bene grazie anche alla collaborazione con gli altri terminalisti: ci siamo accordati per aiutarci a vicenda».
Cosa chiederebbe per il futuro dell’associazione?
«Di risolvere i problemi di cui ho parlato, ma penso che la grande sfida del futuro sarà prepararsi a questo terminal container più grande, alle banchine con un maggior pescaggio, ricordiamoci che fino a ieri erano a -10m. Adesso gia -11m non è poco. Stiamo parlando di fatti concreti. L’Autorità di sistema portuale di Ravenna e il suo presidente Daniele Rossi hanno lavorato bene».
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