Imola, grazie al progetto «Non si butta via niente» recuperati 31.800 kg di alimentari per circa 200mila euro

Emilia Romagna | 19 Marzo 2024 Cronaca
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Dall'inizio del progetto a oggi, sono stati recuperati circa 31.800 chilogrammi di prodotti alimentari ancora utili per un valore economico corrispondente a oltre 200.000 euro che sono stati donati agli enti no profit che sul territorio imolese si occupano di assistenza alle persone in difficoltà. Un s’bota veja gnet – non si butta via niente è il progetto per la prevenzione degli sprechi alimentari - recupero eccedenze alimentari nel comune di Imola attivato a fine 2022, e vi aderiscono diverse aziende donatrici e alcuni enti no profit.
Sul sito del Comune di Imola è presente una pagina di approfondimento dedicata all'iniziativa, a cui si può accedere tramite questo link Un s'bóta veja gnét - Comune di Imola  e tramite QR code presente nel materiale di comunicazione. I prodotti alimentari e i pasti pronti vengono donati da Interspar e CRAI (Sesto Imolese); dall’Autodromo di Imola; dai punti vendita CLAI (le Macellerie del contadino) di Imola Pedagna e Imola centro; dal Dulcis Cafè di Imola; da Ecu di Imola; da Gruppo Hera che, nell’ambito dell’iniziativa CiboAmico, dona da 12 anni i pasti cotti non serviti nella mensa aziendale di via Casalegno. Gli enti no profit beneficiari sono la Caritas Diocesana di Imola, la Cooperativa Sociale Mano Tesa, il Comitato di Imola della Croce Rossa Italiana e l’Emporio solidale di Imola-Associazione No Sprechi.
Il progetto, che ha vinto il Premio “Vivere a Spreco Zero” edizione 2022, è frutto del lavoro trasversale dei tre assessorati: Ambiente, Politiche Sociali e Sviluppo Economico, in collaborazione con il Gruppo Hera e Last Minute Market, società spin off dell’Università di Bologna.
Il progetto è stato implementato a fine 2023 grazie al Bando Atersir che ha consentito di acquistare materiale utile alla conservazione degli alimenti e un abbattitore che sono stati donati a NO SPRECHI ONLUS e un corso di formazione per i volontari delle Associazioni articolato su tre incontri: un incontro dedicato all’approfondimento della normativa di riferimento per il recupero di eccedenze; un secondo incontro dedicato ad un approfondimento sugli aspetti igienico sanitari con particolare riferimento al corretto utilizzo delle attrezzature necessarie alla conservazione degli alimenti e un terzo incontro finalizzato al rilascio dell'attestato da “alimentarista”, con test conclusivo per il rilascio dell'attestato, come previsto dalla Legge Regionale n. 11/2003. Hanno partecipato 20 volontari delle associazioni NO SPRECHI ODV, Croce Rossa CRI Imola, Caritas Imola, Coop Mano Tesa.
A conclusione del percorso è stato redatto un manuale in formato digitale, che include un riepilogo della normativa di riferimento, ed un vademecum con le principali buone pratiche presentate durante il percorso formativo.
“Crediamo fortemente in questo progetto che sta crescendo grazie all’impegno quotidiano delle aziende donatrici e degli enti no profit che ne fanno parte. Nel corso del 2024, oltre a potenziare la donazione di eccedenze alimentari, l’obiettivo è di ampliare l’attività di recupero anche ai prodotti non alimentari, come ad esempio prodotti per l’igiene della persona e della casa, e ai prodotti per l’alimentazione di animali di affezione” dichiarano le assessore Elisa Spada (Ambiente e Mobilità Sostenibile) e Daniela Spadoni (Welfare) e l’assessore Pierangelo Raffini (Sviluppo economico).
 
 
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