Volley Superlega, una corazzata tira l'altra: i fuoriclasse di Perugia sfidano la Consar al De Andrè
Marco Ortolani
La trasferta apparentemente senza sbocchi sul campo dei campioni di tutto di Civitanova non è stata la mattanza che qualcuno poteva prevedere. La banda di Marco Bonitta ha tenuto a lungo il campo alla pari, ha condotto per tratti di punteggio in tutti e tre i set. Lo 0-3 finale suona troppo severo. «Non sarebbe cambiato niente, ma un set sarebbe stato un premio gradito per la bella prestazione», ha commentato il coach e dg ravennate. Poco, il tempo per respirare: il Pala de Andrè si veste a festa per un’altra delle squadre-totem di questa Superlega, la stellare formazione di Perugia, che arriva domenica alle 18, chiamando a raccolta il grande pubblico per ammirare i campioni in maglia rossa e per misurare l’orgoglio della Consar nello sfidarli, senza timori reverenziali, senza il peso del risultato (la classifica non è un’urgenza) e con il solo obbligo di provarci fino all’ultimo pallone. Il cubano Leon è la stella, De Cecco e Podrascanin altre attese attrazioni; Tsimafei Zhoukoski, Roberto Russo e Fabio Ricci i tre incroci di ex di una squadra che sarà reduce dalla trasferta infrasettimanale di Coppa a Lisbona. Dal viaggio a Civitanova di domenica scorsa, Bonitta trova elementi di conforto dal suo doppio cambio, con Batak e Stefani, già decisivi contro Monza e in luce anche sul campo marchigiano. Chiediamo poi se nella sua lunga carriera di coach gli sia mai capitato di affrontare una situazione anomala come quella vissuta dalle ragazze della Teodora a Martignacco (palleggiatore out e cambio già effettuato con necessità di far palleggiare uno schiacciatore): «E’ una situazione veramente particolare e sfortunata che, in tanti anni, non mi è mai capitata. Fosse successo a noi, ad esempio quando Batak ad inizio stagione non era disponibile… penso che avrei incaricato i centrali di dare alta in zona4 o alta in zona2, con divieto di altre scelte di fantasia. Ma non mi ci fate pensare, per carità», conclude scherzando.