Volley Superlega, la Consar attende l'esame Velasco in un derby con Modena da pienone

Marco Ortolani
La prima giornata del campionato aveva evidenziato il predominio delle quattro squadre favorite per il titolo: Perugia, Trento, Civitanova e Modena avevano centrato quattro 3-0 e consentito agli avversari di superare quota 20 punti solo in quattro dei dodici set giocati. Nella seconda giornata Civitanova e Modena hanno ripetuto la performance (doppio 3-0 e solo un set over 20 su sei, colto dalla Consar in terra marchigiana), ma Trento (un set lasciato al Sora) e soprattutto Modena (due set e un punto lasciato al Castellana) hanno «umanizzato» il campionato, lasciando l’illusione che si possano fare sgambetti alle grandi.
La notizia è incoraggiante per la truppa di Graziosi, che a Civitanova ha ceduto a soverchianti forze nemiche, ma giocando con continuità al meglio del proprio potenziale. La fase-punto della Lube (battuta in salto e correlazione muro-difesa) ha permesso i break decisivi nel cuore del primo e del terzo set, mentre nel secondo le bordate di Rychlicki hanno tenuto a galla i ravennati fino ad un’onorevole quota 23.
Ma lo stimolo di una sfida alle corazzate si riproporrà domenica prossima quando, al canonico orario delle 18, il grande Julio Velasco guiderà la sua truppa al Pala De Andrè (sulle cui panchine non si è mai seduto da head coach, essendo impegnato con le varie nazionali in ogni passaggio in A1 del volley). Sono le due «culle»: a Ravenna lo sport è nato (giusto cent’anni fa, nella base militare americana di Porto Corsini) e si è affermato per primo in competizioni nazionali (scudetto 1946 conquistato a Genova dalla Robur di Angelo Costa), a Modena ha trovato il suo primo sviluppo «industriale», con le prime forme rudimentali di sponsorizzazione che hanno permesso incette di titoli negli Anni Sessanta e la costruzione di una tradizione di vertice divenuto l’unico brand riconoscibile nel tempo del nostro volley. Parliamoci chiaro: a parte l’epoca pionieristica della Robur negli Anni Cinquanta e la giostra del Messaggero negli Anni Novanta, per un ciclo praticamente irripetibile, hanno quasi sempre vinto loro. Più ricchi, più organizzati, più seguiti dal pubblico, più catalizzanti verso la provincia. E’ estremamente probabile che possa essere così anche stavolta. Il compito dei ragazzi di Graziosi è chiaro: convincere il Pala de Andrè (ipotesi pienone?) che la sbornia dell’esordio contro la Revivre Milano non è stato un caso isolato, che anche contro lo zar di tutte le Russie, Ivan Zaytsev, è possibile regalare qualche bella emozione alla città di Ravenna, quella che cominciò per prima a vincere, ma si è abituata poi a dover aspettare tanto per poterlo rifare.