Volley donne, il ritorno alla Teodora Ravenna di Simona Rinieri: «Da giocatrice a coordinatrice, lavorerò con la stessa passione»
Tra le pagine di un libro dentro al quale la parola «vittoria» è spesso presente, Simona Rinieri sta per aggiungere un nuovo capitolo alla sua lunga e coinvolgente vita nel mondo della pallavolo. L’ex schiacciatrice della Nazionale, campionessa del mondo nel 2002 agli ordini di un altro ravennate come Marco Bonitta, cavallo di ritorno nel volley maschile, ha scelto di… tornare a casa. Cresciuta nel settore giovanile della Teodora, prima di spiccare il volo fino al tetto del mondo, Simona diventa da quest’estate dirigente dell’Olimpia: «Sarò la coordinatrice e avrò innanzitutto il compito di portare un po’ di professionalità e di far crescere la qualità della società, sfruttando la mia esperienza che ho maturato in tanti anni». Per la Rinieri sarà una prima volta speciale, non avendo mai avuto incarichi da dirigente in un club: «Sì, sarà un debutto speciale – conferma Simona -. Mi aspetto innanzitutto di aiutare la società, di mettere sul tavolo la mia esperienza e di compattare questa realtà. Al momento ci sono poche persone che fanno tante cose e con questo modus operandi si rischia di perdere qualche step di crescita. Quindi dobbiamo cominciare a ragionare da squadra grande, partendo dal settore giovanile. Alzeremo il livello degli allenatori e degli allenamenti, perché il potenziale c’è ed è indiscutibile, ma c’è bisogno di migliorare la crescita tecnica e le basi». Negli ultimi mesi Simona è stata impegnata con la Nazionale italiana sorde e ora dà una mano, a livello organizzativo, alla Nazionale italiana della Polizia: «Alla Teodora farò tesoro della mia esperienza, ho vissuto tutte le avventure possibili da giocatrice, ma ora è il momento di cambiare prospettiva. Qualsiasi situazione si ponga davanti, io dovrò risolvere i problemi o migliorare ciò che c’è. Non farò nulla di speciale, perché non ho la bacchetta magica, ma di sicuro posso aiutare la società e le giocatrici anche in palestra. Non mi tirerò mai indietro». Cosa significa tornare alla Teodora? «Significa tornare a casa e soprattutto fare un bel tuffo nel passato. La Teodora è la società che mi ha cresciuto, vorrei ricreare quell’ambiente dove si lavorava e si cresceva tutti insieme. Il movimento ravennate da anni è frazionato, noi dobbiamo lavorare per il bene delle nostre ragazze e della pallavolo. Fondamentale sarà l’organizzazione del lavoro, la scelta degli allenatori. Assieme a me ci sarà anche Alessandra Zambelli, un altro simbolo della pallavolo ravennate».