Volley, Bovolenta il braccio armato azzurro che si è colorato d’oro: «Una bellissima vittoria, punteremo al bis agli Europei»
Marco Ortolani
Alessandro Bovolenta è stato il cannoniere (73 punti in 5 partite, ben 21 in finale) della Nazionale italiana che ha vinto il titolo Eyof, una specie di Olimpiade under20 in salsa europea tenutasi in Slovacchia. Rientrato a Ravenna e alla vigilia di una stagione che lo vedrà protagonista con la maglia della Consar Rcm nel campionato di A2, il figlio d’arte racconta l’esperienza: «C’erano tutte le Nazionali più forti - riferisce Bovo jr - e tutte al massimo livello, come le avevamo studiate nei video. E tutte avevano il grande obiettivo di vincere, perché era una Olimpiade e per questo motivo era stata preparata bene. Ora, in vista degli Europei (in Abruzzo a settembre, ndr) non ci possiamo più nascondere: partiamo sicuramente con l’obbiettivo massimo della vittoria».
Tecnicamente hai ormai stabilizzato il tuo ruolo di opposto?
«Sì, e con il palleggiatore della Nazionale Boninfante (altro figlio d’arte, il padre Dante era un regista della Sisley Treviso, i) abbiamo giocato con una palla molto più bassa e veloce».
La tua estate?
«Sarà tutta con la Nazionale. Dopo qualche giorno di riposo ci ritroveremo a Zocca per un lungo collegiale. Zocca è un luogo dell’appennino modenese davvero privo di tentazioni, credo l’abbiano scelto per quello. L’unica emozione può venire dagli incontri con Vasco Rossi che passa molti giorni qui a casa sua e nel bar del paese (che, curiosità, non si chiama Roxy e non serve whisky, perlomeno non agli azzurrini, ndr). Lo incontriamo spesso, ci ho anche parlato, anche se i miei gusti musicali sono molto diversi».
Non parteciperai al raduno della Consar il 21 agosto?
«No, rimarrò sempre con la Nazionale. Però con i ragazzi della Consar abbiamo già creato la chat e ci teniamo in contatto. Ho parlato spesso con Bonitta, confrontandomi e trovandomi in pieno accordo su quelli che sono i progetti e le ambizioni. E’ una squadra di giovani con grandi motivazioni, ma anche gli esperti come Coscione e Goi hanno il giusto entusiasmo. Dobbiamo riconquistare il pubblico di una piazza storica come Ravenna, dopo il campionato negativo dello scorso anno».
Di vacanza non se ne parla?
«Direi di no. Verrà considerato come vacanza il nostro trasferimento nelle prossime settimane a Cervia, dove continueremo comunque a lavorare insieme a coach Battocchio, però forse ci sarà un po’ di relax in più. Non ho sentito parlare di programmi di allenamento sulla sabbia. La preparazione fisica è ormai svolta. Il focus sarà tutto sulla tecnica e sul lavoro con la palla».
Cervia è molto vicina a Ravenna. L’hanno scelta per farti incontrare la famiglia?
«Ma no, ovviamente è una coincidenza. L’hanno scelta perché c’è un bel palasport accogliente e dotato di aria condizionata per i nostri allenamenti. Credo che presto uscirà anche un programma di amichevoli. Però spero ci sia qualche ora libera per ricevere la visita di mia madre e della mia famiglia, che ormai vedo sempre più di rado».