Volley A2 donne, ultimo sforzo per la Teodora: "Meritiamo i playoff"
Marco Ortolani
Adesso il traguardo è vicinissimo: la Conad vince il «derby dei supermercati» contro il Crai Club Italia e Martignacco si arena a Busto Arsizio. Mancano tre partite e basteranno due punti, nel mirino già domenica prossima nel facilissimo impegno interno con un Olbia battuto poche settimane fa e fuori da ogni ambizione di classifica. Nei quattro anni del ritorno in A2 l’Olimpia Teodora aveva mancato l’appuntamento con i playoff promozione nei primi due tentativi ed era pronto a centrarlo lo scorso anno, quando tutto andò a monte per l’inizio della crisi sanitaria.
Quest’anno la squadra ha avuto una buona partenza, una prolungata fase centrale di crisi, soprattutto a gennaio, e una ripresa primaverile che ha creato le premesse per il raggiungimento di questo obiettivo: «Siamo vicini al risultato di classifica che volevamo - commenta il dg Bottaro - avendo tenuto in ordine i bilanci in questo anno difficile, rinunciando ad acquisti che ci potevano rinforzare, ad esempio quando si è infortunata Grigolo, dando fiducia allo staff, alla rosa e alle nostre giovani».
«Inseguiamo da quattro anni il traguardo dei playoff - aggiunge il presidente Delorenzi - che vedo come una tappa di quel percorso che deve portare la pallavolo femminile di Ravenna dove merita di stare per la sua storia, in serie A1, a giocarsela con le squadre e le atlete più forti. Ora le premesse ci sono, grazie al lavoro di uno staff di prima qualità guidato dal nostro Simone Bendandi, che ci auguriamo di poter trattenere, anche se sento sirene che lo richiamano altrove. Bravissime le ragazze per quello che hanno fatto in campo e per essere riuscite a sacrificare un po’ della loro vita privata per evitare di far entrare il Covid all’interno della squadra». Riesce a spingere lo sguardo oltre il traguardo play-off? «E’ difficilissimo - prosegue amaro il presidente - l’economia della città e del Paese è quasi ferma e non sappiamo quali aziende potranno sostenerci per fare un salto di qualità, ma anche per la semplice prosecuzione a questi livelli. E poi penso al pubblico: quattro anni di attesa di queste emozioni playoff che poi dovrò guardarmi da solo, senza poterle condividere e poterle offrire alle altre persone che amano la pallavolo… è una grande tristezza».