Tumori, la nutrizionista faentina: "Insegniamo ai bambini a mangiar sano"
«L’obesità, in cui nutrizione squilibrata e insufficiente attività fisica giocano un ruolo cruciale, è il primo fattore di rischio per le patologie oncologiche. Per questo ci rivolgiamo ai bambini, alle scuole e alle famiglie, dove ancora si possono apprendere e fare proprie le buone abitudini che ci accompagneranno per tutta la vita». La faentina Annamaria Acquaviva, dietista nutrizionista, è l’anima del progetto «Sano giusto e con gusto» che attraverso il gioco cerca di portare nelle case e sui banchi l’idea che un’alimentazione equilibrata e sostenibile ci mette al riparo da malattie anche gravi. Il progetto, che attraverso l’Istituto oncologico romagnolo, l’Associazione nazionale dietisti e Associazione tecnico scientifica dell’alimentazione, nutrizione e dietetica dei dietisti italiani si sta estendendo a tutta Italia, prevede non solo la messa a disposizione di materiali didattici ad hoc ma anche una campagna video sui social e strumenti ludici come la «tabella degli assaggi», il «verdurometro» e il Cantaballo, che invita i bambini a svolgere esercizi fisici a suon di musica: «L’obiettivo - spiega Acquaviva - è arrivare nei prossimi mesi a un campionato di ricette, dove i bambini si mettono alla prova per preparare un piatto equilibrato, sostenibile e che soddisfi i gusti di più persone, come dei familiari per esempio. Siamo certi che, giocando, certi concetti fondamentali per la salute saranno accolti con piacere ai destinatari. La novità, inoltre, è che non prevediamo solo attività per i bambini ma attraverso seminari ci rivolgiamo ai familiari, ai nonni e agli insegnanti, per fornire risorse che li aiutino non solo a gestire la qualità del pasto ma la modalità con la quale avviene, affinché possa diventare un momento educativo, piacevole, socializzante. Non è sempre facile, ne siamo consapevoli, insegnare ai figli che mangiare sano è importante. Tante volte, per esempio, pur di evitare capricci e lamentele, i genitori si arrendono di fronte al fatto che il bambino non mangi le verdure o non assaggi i legumi. Ecco, la letteratura ci dice che un bambino può arrivare a non gradire un alimento fino a quindici volte, prima di apprezzarlo. Vale la pena insistere, insomma. E in questo senso, gli assaggi sono fondamentali per avviarsi sulla buona strada della sana alimentazione». Già adesso è possibile iscriversi al progetto che inizierà a gennaio. In maggio, probabilmente a Fico, si terranno le premiazioni dei bambini che si sono cimentati con le ricette più sane, gustose, sostenibili.