Tanta la Romagna enologica nella guida «Slow Wine» 2019

Romagna | 01 Novembre 2018 Le vie del gusto
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Riccardo Isola - Novembre, mese in cui il vino inizia a prendere la sua forma concreta in cantina, è quel periodo dell’anno in cui escono le principali guide enologiche. Vere e proprie «bibbie laiche» dei vini per amatori, gustonauti e addetti del settore. Ognuna di esse, storicamente, ha un’impronta critica, filosofica ed editoriale ben precisa. Tra queste c’è «Slow Wine», un tomo di quasi 1.200 pagine in cui lo stivale vitivinicolo viene recensito seguendo un focus particolare, mirato e in sintonia con l’impostazione dell’associazione Slow Food, che punta, più di altre, a evidenziare testimonianze in bottiglia sempre più rispettose del connubio tra uomo, natura e agricoltura, in questo caso vinicola. Una guida che oltre a tener fede a quel «Buono, pulito e giusto» di petriniana indicazione, non disdice di evidenziare le migliori rappresentazioni tra qualità e prezzo.
L’edizione 2019 della guida, per quanto riguarda la Romagna, interessa poco meno di una cinquantina di aziende e cantine, per la precisione 44, tra cui spiccano 17 realtà che hanno ottenuto una menzione particolare. Si tratta di otto cantine con l’attestazione di «Vini slow» (quelli che rispettano la filosofia di Slow Food), tre con l’attestazione di produzioni che annoverano «Grandi vini» (vino eccellente) e sei con il riconoscimento di produzioni di «Vino quotidiano» (vino eccellente sotto i 10 euro).
L’AREA IMOLESE
Nella parte della cosiddetta «Romagna imolese», quella per intenderci comprendente i comuni di Castel San Pietro Terme, Imola e Ozzano le cantine segnalate per il 2019 sono sei. Si tratta della realtà di Fratta Minore di Castel San Pietro, le imolesi Ca’ dei Quattro Archi, Fattoria Monticino Rosso, che ha ottenuto il riconoscimento di «Vino quotidiano» con il Romagna Albana «A» 2017, Giovannini che con il suo Romagna Albana «GioJa» 2017 ha ottenuto il riconoscimento di «Vino quotidiano» e Tre Monti che con il Romagna Albana «Vitalba» 2017 ha ottenuto il riconoscimento di «Vino Slow». Ad Ozzano invece il riconoscimento di «Vino quotidiano» è andato al Romagna Sangiovese Superiore «Ulziano» 2016 della cantina Palazzona di maggio.
NEL RAVENNATE
Non sfigura affatto la provincia di Ravenna nella guida 2019. Cinque sono le realtà segnalate nel brisighellese, cinque nel faentino, una a Solarolo e tre nella Bassa Romagna. Se qui le realtà indicate sono le cantine che da sempre si dedicano ai vitigni autoctoni del Burson e del Rambela (Longanesi e Celti Centurioni di Bagnacavallo e Tenuta Uccellina di Russi) a Solarolo è stata insignita della Chiocciola la cantina Vigna dei boschi di Paolo Babini. A Brisighella Slow wine riconosce l’eccellenza a Ca’ di Sopra di Marzeno con il suo «Grande vino» rappresentato dal Romagna Sangiovese Marzeno Podere Ca’ del Rosso Riserva 2015 e al Romagna Sangiovese Superiore Ca’ Bianca 2017 del Fondo San Giuseppe. Altre segnalazioni, senza menzioni, arrivano per La Collina, San Lorenzo in Campiume e Villa Liverzano. Il faentino vede tra i suoi alfieri d’eccellenza la cantina Ancarani con il Centesimino 2017 (riconosciuto «Vino slow»), la Cantina San Biagio Vecchio con il Sabbia Gialla 2017 («Vino slow»), Paolo Francesconi con il suo Sangiovese di Romagna «Le Iadi» 2017 («Vino slow» e Chiocciola) e Gallegati con il Romagna Albana Secco «Corallo Giallo» 2017. Altra segnalazione arriva anche per la Fattoria Zerbina.
IL FORLIVESE-CESENATE
A dettare legge è sicuramente il territorio del forlivese e cesenate. Qui Slow wine segnala ben 21 aziende. Tra queste per Bertinoro ci sono Raffaella Alessandra Bissoni, Giovanna Madonia e Tenuta la Viola, per Castrocaro Terme ci sono la Tenuta Pennita e Marta Valpiani, quest’ultima con segnalazione della chiocciola, di un «Vino slow» (Marta Valpiani Bianco 2017) e un «Vino quotidiano» (La Farfalla 2016 – Sangiovese). A Cesena segnalazione arriva per la Tenuta Il Plinio mentre a Forlì si notano lo sfavillante Stefano Berti, Calonga e Drei DonàTenuta la Palazza. A Galeata spicca il freschissimo e inedito pinot noir di Tenuta Pertinello mentre tante sono le cantine segnalate per il territorio di Modigliana. Qui sono cinque le realtà menzionate: Balìa di Zola, Il Teatro, Torre San Martino, Villa Papiano e Castelluccio che con il Romagna Sangiovese Superiore «Le More» 2017 ha ottenuto anche il riconoscimento di «Vino quotidiano 0187. A Predappio invece ci sono Noelia Ricci, Chiara Condello che con il Romagna Sangiovese Predappio «Le Lucciole» Riserva 2015 si è aggiudicata l’attestazione di «Grande vino» e Fattoria Alessandro Nicolucci che ha ottenuto lo stesso riconoscimento per il suo Romagna Sangiovese Superiore Predappio di Predappio «Vigna del generale» Riserva 2015. A Mercato Saraceno le segnalazioni invece riguardano la Tenuta Santa Lucia e Tenuta Casali. Infine c’è Villa Venti, di Roncofreddo, che si è aggiudicato, oltre alla chiocciola, il riconoscimento di «Vino slow» con il Romagna Sangiovese Longiano Superiore «Primo segno» 2016.
A RIMINI
Verso il sud della Romagna segnali di grandi interpretazioni enologiche vengono date al Podere Vecciano di Coriano che grazie al suo Romagna Pagadebit «Vigna delle rose» ha ottenuto il riconoscimento di «Vino quotidiano», a San Valentino e alla Tenuta Carbognano di Gemmano.
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