Spettacoli annullati o rimandati. La cultura risente del Coronavirus

Romagna | 28 Febbraio 2020 Cultura
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Elena Nencini
E’ stata emanata domenica 23 febbraio un’ordinanza regionale, (n.66) che sospende «manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, anche di natura culturale, ludico, sportiva ecc, svolti sia in luoghi chiusi che aperti al pubblico». Ad essere colpiti naturalmente anche teatri e cinema, creando non poco scompiglio tra le diverse compagnie e enti di gestione delle strutture culturali. Una situazione sentita anche dall’Alleanza delle Cooperative Italiane dei settori Cultura, Turismo: «Molte imprese cooperative dei nostri settori - spiegano i tre presidenti nazionali, Giovanna Barni, Irene Bongiovanni e Carlo Scarzanella – stanno accusando in modo pesante le conseguenze dell’emergenza del Covid-19 e delle misure adottate per affrontare la situazione a livello nazionale. C’è un contesto di grande preoccupazione per gli effetti che questi provvedimenti stanno creando nei settori del turismo, della cultura, dello sport, dello spettacolo. E questo non solo nelle aree interessate dalle ordinanze di chiusura dei luoghi della cultura, ma in tutto il territorio nazionale laddove visite culturali e didattiche e viaggi di istruzione, così come eventi culturali, subiscono molteplici disdette anche oltre le cautele disposte. E’ necessaria la massima attenzione da parte delle istituzioni per affrontare le conseguenze di questa situazione su un sistema di imprese strategico per il futuro del paese, per la salvaguardia del suo patrimonio, la diffusione della cultura e lo sviluppo sostenibile dei territori. Sono centinaia le cooperative, oltre cinquecento i luoghi della cultura direttamente interessati, migliaia i posti di lavoro qualificati minacciati... A fronte di tale situazione c’è urgente bisogno di una pluralità di sostegni per affrontare la situazione di crisi inattesa, dagli ammortizzatori sociali per il personale a misure di sostegno alle imprese colpite».

SINTONI: «SIAMO IN ALTA STAGIONE»
Ruggero Sintoni, direttore artistico di Accademia Perduta/Romagna Teatri,  spiega che il problema non è soltanto degli spettacoli annullati in teatro: «I problemi riguardano due versanti, le nostre produzioni che sono in tournée, come Pinocchio e Zuppa di sasso e poi gli spettacoli che dobbiamo annullare o riprogrammare nei teatri che gestiamo (come quelli al ridotto del Masini o del Goldoni di Bagnacavallo, La vedova allegra al Masini il domenica 1 marzo). Questo inverno abbiamo tenuto chiuso due mesi il teatro di Cervia perché erano scoppiati i tubi del riscaldamento, ma una cosa è affrontare un’emergenza che sai finirà, un’altra è affrontare un problema su tutto il territorio nazionale che non sai quando finirà. Speriamo che questa vicenda si risolva in questa settimana perché se si prolunga vuol dire una crisi mastodontica per un settore che è quello dello spettacolo dal vivo, perché adesso i teatri sono in altissima stagione. Siamo come i bagnini a Ferragosto».

STATO DI CRISI
Sintoni, che è presidente della sezione autonoma dello spettacolo dal vivo dell’Emilia Romagna Agis, sottolinea lo stato di crisi che sta affrontando tutto il settore, tanto che è stata inviata una lettera (a nome Federvivo e Agis nazionale) al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Franceschini in cui si dice: «Tuttavia abbiamo il dovere di segnalare tempestivamente le gravissime difficoltà che, in questa fase, sta già subendo l’intero comparto. Il blocco di ogni attività di spettacolo nelle regioni del Nord Italia genera un impatto economico molto negativo, sia per il crollo dei ricavi da bigliettazione e del fatturato per la vendita di spettacoli, sia per la riduzione drastica quando non addirittura l’azzeramento delle paghe degli addetti del settore. Per tali ragioni, riteniamo indispensabile che venga formalmente dichiarato un vero e proprio “stato di crisi” del settore spettacolo dal vivo, stanziando fin da ora adeguate risorse economiche integrative sull’esercizio 2020. Ed oltre a ciò, chiediamo che siano adottati provvedimenti normativi per evitare qualsiasi penalizzazione nei confronti dei soggetti finanziati dal FUS ai fini della rendicontazione del contributo pubblico».

ARGNANI: «IN CRISI LO STARE INSIEME»
Alessandro Argnani, direttore di Ravenna Teatro, sottolinea: «dobbiamo cercare di essere saggi e responsabili, di non farci prendere da questo spavento. Noi stiamo soffrendo perché i teatri sono la nostra vita e speriamo che sia una pausa per poi ripartire sempre più carichi di visioni e per superare dei momenti così fragili. La cosa tremenda è che questa emergenza mette in crisi lo stare insieme, in un momento di sgretolamento totale porta a non frequentarsi».
Una crisi che non riguarda solo l’annullamento di uno spettacolo al Teatro Alighieri (I Miserabili di Franco Branciaroli che verrà riprogrammato), ma, continua Argnani: «Il teatro Rasi è attraversato da molte realtà cittadine che stanno annullando i loro spettacoli, così come gli appuntamenti in matinée di Teatro Ragazzi e la replica di Thioro, un Cappuccetto Rosso senegalese. A proposito delle nostre produzioni questa settimana stiamo fermi, mentre la prossima partirà una tournée per Fedeli d’amore e Va pensiero in tutto il nord, dal Friuli Venezia Giulia alla Lombardia. Speriamo bene».

DE ROSA: «DIAMO UN SEGNALE»
Uno degli appuntamenti più attesi della stagione di danza del teatro Alighieri era il 29 febbraio (replica il 1 marzo) con la compagnia statunitense Alonzo King Lines Ballet, che era già stata ospitata dal Ravenna Festival nel 2016 riscuotendo un grande apprezzamento. Salta la data ravennate e purtroppo non è possibile sostituirla con un’altra. «È importante dare un segnale di attenzione al pubblico che dovrà rinunciare all’evento, molto atteso, con la compagnia americana - sottolinea Antonio De Rosa, Sovrintendente di Fondazione Ravenna Manifestazioni, - per questo abbiamo deciso, in alternativa al rimborso ovviamente previsto, di offrire la possibilità di ricevere un biglietto, di valore superiore, per gli spettacoli di Ravnna Festival 2020».
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